Cristo è Re dell’universo. Ma cosa vuole significare questa espressione? Che immagine di Gesù ci lascia?
Mettendo da parte il nostro modo di intendere la regalità e lo sfarzo del potere, a volte intrisa dalle comprensioni che la storia ci ha lasciato, il Vangelo di questa domenica ci indica perfettamente che l’unico potere che Gesù Cristo esercita è l’amore.
È l’amore per l’umanità a fare di Cristo un Dio apparentemente impotente, che non vuole scendere dalla croce per glorificare se stesso. La morte in croce rappresenta il dono più bello di Gesù all’uomo, sconfitta una volta per tutte dalla luce della Pasqua.
Il Dio della vita è stato capace perfino di donare il paradiso, mentre era in procinto di spirare, ad un uomo condannato, un malfattore, traditore del prossimo: chiunque riconosce nel Figlio di Dio il volto giusto e misericordioso del Padre è salvo, può toccare, vedere e udire il paradiso già presente in mezzo agli uomini.
Attingiamo dal Signore crocifisso e risorto la forza di testimoniare la bellezza di essere re del servizio verso i nostri fratelli, facendo della croce non un segno da appendere sui muri, ma il peso delle nostre scelte e delle nostre azioni.