Si accelerano i tempi per la realizzazione dell’area pubblica di sosta, sul terminale di via Fossato/Piazza Leichards, con l’abbattimento dell’edificio scolastico, già intitolato alla pittrice Giuseppina Pansini. Una recentissima Determina del Dirigente del Settore “Urbanistica” ha ratificato la nuova documentazione esecutiva dell’intervento, approntata dal progettista, l’ing. Maurizio Passannante, e il relativo quadro economico dell’importo di € 765.000,00, oltre € 66.000,00 del suo onorario, per una spesa complessiva di € 831.000,00, di cui € 231.000,00 a carico del bilancio comunale e € 600.000,00 di provenienza del PNRR. A ben vedere, l’ultima elaborazione progettuale, sembra rispecchiare compiutamente la prima, resa dall’ing. Passannante lo scoso luglio e, subito, recepita, il 26 luglio, dalla Giunta, che, per la circostanza, era composta oltre al Sindaco, dott. Sollecito, da tre soli Assessori. Come da qualche tempo propagandato, la costruzione del parcheggio andrà a svilupparsi in superficie sul sedime della scuola materna, dopo averla rasa al suolo, e sul terreno circostante, già giardino del plesso scolastico.
Per quanto concerne il layout progettuale dell’opera, ho avuto modo, con precedente scritto dal titolo “Un parcheggio pubblico al posto dell’ex edificio scuola materna Giuseppina Pansini”, pubblicato il 25 settembre scorso, ho avuto modo di eccepire la mancanza di una consultazione con la Soprintendenza in merito all’incidenza paesaggistica che la demolizione del fabbricato scolastico e la conseguente trasformazione del sito comporteranno in quello spazio urbano, nei pressi della muraglia sul margine dell’affaccio a mare di levante. Sempre con lo stesso scritto annotavo pure l’assenza di un approfondimento conoscitivo del sistema di raccolta e deflusso delle acque meteoriche di dilavamento sul costruendo piazzale a parcheggio, ai sensi della legge 192/2004. E, nello specifico di un’analisi della loro eventuale pericolosità se convogliate, come ora accade, per lo scarico diretto a mare, a causa della loro commistione con polveri, detriti e materiali inquinanti che sono dispersi dagli autoveicoli in sosta.
Tuttavia, in merito a detto intervento, già inserito nel piano delle opere pubbliche, per diversi anni, dall’Amministrazione Depalma, non va tralasciata la disamina sull’individuazione dell’organo comunale cui spetta assumere una qualsiasi decisione sulla sorte dell’edificio scolastico in contesto. Si è sopra rappresentato che la Giunta, con la Delibera n. 147 del 26 luglio 2022, ha assunto la decisione di realizzare il parcheggio pubblico di via Fossato e, avallando il progetto, ha accolto il piano esecutivo dello stesso che prevede la completa demolizione dell’edificio esistente in zona che avrà altra destinazione urbanistica. In sostanza, approvata e finanziata la realizzazione dello spiazzo pubblico a parcheggio al posto della fabbrica della scuola materna, è bene chiedersi quale sia l’Autorità di governo cittadino che ha competenza a decidere l’abbattimento della stessa e la cancellazione dell’immobile dalla patrimonialità comunale.
Ed è proprio su questa circostanza che mi preme fare una puntuale riflessione, considerato che si sta ricorrendo sempre più frequentemente all’abbattimento di immobili comunali senza che i relativi provvedimenti vengano assunti dall’Organo cui, per legge, è affidata la potestà di indirizzo gestionale e funzionale dei beni pubblici, sia che trattasi di immobili demaniali (Artt. 822 e 824 C.C.) che patrimoniali indisponibli (Art. 826 c.2 e 3 del C.C.). Nel caso in argomento, l’edificio da radere al suolo, per effetto del suo vincolo funzionale, fin da quando fu edificato alla fine degli anni ‘50 del secolo scorso con mutuo garantito dallo Stato, è stato sempre impegnato a sede scolastica, per cui è un bene comunale indisponibile, avendo conservato la sua vocazione a servizio della collettività. E tale regime di bene patrimoniale indisponibile è da riconoscere tuttora, anche se da diversi anni non ha più ospitato la scuola materna dopo la sua riallocazione presso l’isola scolastica di via Giovanni XXIII. Da allora l’intero corpo edilizio è rimasto inutilizzato e non manutentato, tant’è che, allo stato, la struttura muraria appare disastrata.
Ignoro se un funzionario del Comune, accreditato sul portale del Dipartimento del Tesoro, ai sensi dell’art.2 c.222 della L.191/2009 e s.i., provveda ad aggiornare annualmente i dati sui beni immobili (fabbricati e terreni) pubblici, detenuti o utilizzati a qualunque titolo dal Comune al 31/12 dell’anno precedente a quello del rilevamento, fornendo informazioni, a livello catastale, su localizzazione, tipo di utilizzo, caratteristiche immobiliari. E non è dato, neppure, di conoscere se l’edificio costruito per ospitare l’asilo infantile, poi denominato “Giuseppina Pansini”, sia stato mai oggetto di detta comunicazione presso la banca dati del Tesoro e se le indicazioni a riguardo siano state corredate di un qualche riferimento circa lo stato d’inutilizzazione o, perfino, di una sua dismissione. E’ certo che con l’introduzione del D.L. 25 giugno 2008, n.112 (conv. in L. 06.08.2008, n.133) e, specificatamente, del dettato dell’art.58, concernente la procedura di ricognizione e determinazione del patrimonio immobiliare pubblico, gli unici provvedimenti che sono stati adottati circa la dismissione di immobili comunali sono stati quelli afferenti alla vendita del carcere e del macello e di due unità abitative, correttamente deliberati dal Consiglio Comunale, che ne ha approvato i relativi piani cosiddetti di valorizzazione.
Dunque, avendo la Giunta stabilito di togliere di mezzo la scuola per insediarvi un parcheggio pubblico, non è sufficiente a conseguire l’obiettivo politico che si è proposto la sola approvazione del progetto edilizio con propria Deliberazione n.147 del 26 luglio 2022. Necessita un altro specifico atto deliberativo perché l’immobile possa essere dismesso dalla sua destinazione a servizio della collettività e, quindi, cancellato dalla consistenza patrimoniale del Comune, non ritenendosi più utilizzabile. Stante il dispositivo del richiamato art. 58 del D.L. n.112/2008 il dott. Sollecito non può permettersi di disattendere detta particolare norma che impone la specifica procedura per la dismissione dell’edificio scolastico. Non può esimersi, pertanto, dall’investire il Consiglio comunale perché, con un formale atto da allegare al prossimo bilancio di previsione, deliberi il piano di dismissione e la determinazione a demolire l’immobile e la cancellazione del cespite dall’elenco dei beni patrimoniali c, di conseguenza, la certificazione della variazione urbanistica del sito. Senza dire che sorprende non poco che la scelta del parco automobilistico al posto della scuola per l’infanzia, con un impegno considerevole di spesa di € 831.000,00 e il contestuale depauperamento patrimoniale dell’Ente, non siano stati, in alcun modo, sottoposti al parere tecnico-politico delle competenti Commissioni consiliari e neppure all’approvazione dell’Istituzione elettiva consiliare, che ha potere funzionale in materia. Non si riscontra nessuna valutazione decisionale, anche in riflesso agli esiti urbanistici derivanti dalla demolizione della scuola, tanto da parte della precedente assemblea civica presieduta dal Consigliere Arbore che dell’attuale assise con la presidenza Cervone.
Che non si abbia, dunque, a rilevare altro addebito oltre quello già deprorevole dell’assoluto abbandono della costruzione edilizia, dopo il trasferimento della scuola, fino al suo completo degrado strutturale e ambientale per essere divenuta, perfino, zona di raccolta rifiuti, al punto da preferire la distruzione a un suo possibile riutilizzo funzionale.