Le Bande cittadine e la Corale musicale tornano assegnatarie dell’ex Convento di Cappuccini, come Gruppo Associato “Filippo Cortese”

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Fra i tanti benficiati di questo primo ciclo natalizio della gestione del dott. Sollecito, quello a maggior significanza, naturalmente per la portata della provvidenza accordatagli, è il Raggruppamento dei corpi bandistici e della corale di musica, sotto il titolo di “Filippo Cortese”. Il Gruppo associato è, infatti, risultato essere l’unico organismo, dichiaratosi –non profit-, che ha aderito all’avviso pubblico del’18.11.2022, per essere interessato al comodato d’uso dell’ex complesso monastico dei cappuccini, già sede dell’ECA, e che, quindi, n’è rimasto aggiudicatario. Tanto lo notizia la Determina n.157/2022 del Dirigente del Servizio “Patrimonio” che ha condotto e concluso la procedura per il rinnovo della concessione di quel compendio immobiliare di proprietà pubblica a seguito della decisione presa dalla Giunta con Delibera n. 218 del 15.11.2022, che, a riguardo, si è avvalsa delle attribuzioni riconosciutele dal Tit. IV del “Regolamento per la gestione del patrimonio immobiliare comunale”. Non c’era bisogno di una zingara a rivelarci che le associazioni bandistiche e musicale, che hanno occupano l’immobile finora, anche in modo illegale, continuassero a servirsene, stante le specifiche modalità imposte per la fruizione pubblica della fabbrica e le particolari caratteristiche professionali e la stessa natura giuridico-legale cui i partecipanti al bando avrebbero dovuto dimostrare di esserne in possesso. L’esito di quel bando, per come articolato nelle sue prescrizioni, era del tutto prevedibile, come ho avuto modo di commentare con il mio scritto pubblicato appena all’inizio di dicembre, dal titolo EX CONVENTO DEI CAPPUCCINI: UN NUOVO GESTORE PER IL SUO UTILIZZO?” . E, infatti, proprio a proposito dei criteri formulati per aderire al bando per il comodato d’uso dell’immobile, mi sono permesso di definire, in modo figurato, “leggi fotografia” il proclama dell’iter concessorio, tracciato dall’Esecutivo con la Delibera n.218/2022, certamente ispirato dalla decisa volontà politica di riconfermare il godimento dell’immobile a favore degli Enti musicali che da tempo se ne servono.

Tengo, invece, qui a puntare l’attenzione sul sostanzioso beneficio economico cui l’Amministrazione Sollecito si è spinta a riconoscere al Gruppo aggiudicatario, pur sempre costituito dalle stesse associazioni musicali del pregresso Raggruppamento. Mi riferisco all’esigua entità del canone annuo stabilito, di appena € 2.559,36, rispetto al valore di mercato che, per l’immobile in questione, è stato computato in € 23.034,24 annui. Agevolazione, dunque, veramente considerevole, che l’Esecutivo ha previsionato tenendo conto del combinato disposto dell’art. 21 del Regolamento comunale e dell’art. 12 del D.P.R. 13.09.2005, n.296, concernente i termini e i margini di riduzione dei canoni immobiliari per l’utilizzo di beni pubblici da parte di soggetti non aventi finalità di lucro. E, di fatto, a giustificazione del canone di così speciale favore, il Governo cittadino ha tenuto a considerare che il concessionario, operante nell’ambito del “Terzo Settore”, debba continuare a impegnarsi in pratiche e didattiche musicali e corali, seguite e partecipate dalla comunità cittadina e, quindi, da salvaguardare anche derogando al pricipio di reddittività dei beni pubblici.

E che il corrispettivo annuale per l’uso del bene di proprietà comunale, si configuri come un ragguardevole “vantaggio economico”, non è una mia percezione, ma una circostanza ben manifesta negli atti procedimentali della negoziazione con il Gruppo associato “Filippo Cortese”. Tant’è che nella redazione del provvedimento di aggiudicazione si fa esplicita segnalazione che il negozio concessorio del manufatto immobiliare, conformato a un regime di condizioni diverse da quelle correnti di mercato, incorre nell’obbligo di un’ufficiale pubblicazione, così come previsto dagli artt. 26 e 27 del D.Lgs. 14.03.2013, n.33, a cura dell’Amministrazione che ha convenuto l’agevolazione del canone a tutto vantaggio della parte comodataria. In tal senso viene esplicitata la necessità di riportare sul profilo del Comune, nella sezione -Amministrazione trasparente-, l’intera produzione documentale attraverso cui si è arrivati alla scelta del Gruppo associato “Filippo Cortese” per la cessione dell’immobile dietro pagamento del canone annuo di eccezionale favore.

Incombenza questa della pubblicizzazione degli atti d’elargizione, cui il Comune non può giammai sottrarsi, ogni qual volta si determini a erogare, per una qualsiasi ragione, sussidi di ogni genere, contributi economici e ausili finanziari tanto a persone fisiche che a Enti privati e pubblici.

Dunque, non possono esserci riserve circa la procedura messa in atto nel corso di tutta quanta l’operazione. Costatato che, in forza dei dispositivi regolamentari e normativi sopra richiamati, l’Amministrazione comunale si è mossa in un quadro di formale legalità, ancorché animata dallo scopo precipuo di favorire, al riutilizzo della fabbrica ex monastica con canone agevolato, l’aggregazione associativa che, fino a pochi mesi fa, ne ha beneficiato.

Tuttavia, un interrogativo non può non essere posto: perché mai il dott. Sollecito si è indotto a riconfermare il comodato d’uso a un Gruppo di associazioni che, pur impegnato in servizi ritenuti essere d’interesse della collettività cittadina, non ha fornito prova di voler corrispondere agli obblighi derivanti dal precedente accordo di utilizzo dell’immobile? Senza dire che la deplorevole condotta d’inadempienza, a lungo procrastinatasi, ha pure generato una vertenza legale, risoltasi poi, pro bono pacis, con una controversa transazione, costata diverse migliaia di Euro alle casse comunali. Non è forse meritevole di considerazione anche l’interesse dei cittadini a che non si sprechino risorse pubbliche per parcelle ad avvocati e per spese di giudizio in contrasti e liti in cui il Comune trovasi compromesso, ancorché esente da responsabilità?

E, ancora, come si concilia l’utilizzo esclusivo, in forma di comodato, dell’ex convento da parte del Raggruppamento “Filippo Cortese” con il previsto insediamento presso lo stesso immobile dell’istituendo polo di Rete Giovani Puglia di cui al Progetto “Galattica Regione Puglia”, in base al quale il Comune ha usufruito del finanziamento regionale di € 50.000,00?

Nella procedura di assegnazione del comodato, appena portata a termine, non si fa alcun cenno a una possibile comunione di utilizzo del bene anche da parte del nucleo Rete Giovani Puglia, finalizzato a sperimentare un Servizio Civile Regionale, per quanto si ricava dalla Delibera di Giunta n.169 del 01.09.2022. Strano che nell’avviso pubblico del Dirigente del Sevizio Patrimonio, esposto in data 18.11.2022, non si faccia cenno all’eventualità che all’interno del complesso si dovesse far posto, anche a un diverso organismo sperimentale. Avviata anche quest’altra iniziativa, agli inizi della gestione Sollecito, parallelamente a quella con cui la Giunta deliberava, di dar corso alla manifestazione d’interesse per l’assegnazione del fabbricato in commodato d’uso a terzi, sconcerta non poco che non sia stata data alcuna indicazione con l’avviso pubblico circa l’eventuale spazio da riservare al Nucleo Rete Giovani. Salvo che l’intento di concorrere al Progetto della Rete Giovani Puglia non sia stato inteso dal Sindaco, che l’ha proposto alla Giunta, in seduta dell’1 settembre, assente il suo Assessore alle Politiche giovanili, come un escamotage per percepire un finanziamento regionale. Sarà il caso, anche per la corretta definizione, circa i rapporti da formalizzarsi con il Gruppo comodatario “Filippo Cortese”, che si faccia chiarezza sul punto e sul costituendo Nucleo Rete Giovani, finalizzato ad  avviare un servizio civile regionale, atteso che già il 13 di ottobre scorso il Comune è rimasto assegnatario, a tale scopo, del contributo di € 50.000, 00 da parte della Direzione regionale delle Politiche Giovanili.

Giuseppe Maldarella

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