Oggi, 21 gennaio, è un giorno molto speciale: è la Giornata Mondiale dell’abbraccio. L’idea è stata lanciata il 21 gennaio del 1986 dal sacerdote cattolico del Michigan, di origini polacche, padre Kevin Zaborney chiamato anche “Padre Abbraccio” quando ha cominciato a diffondere la sua idea in tutto il mondo. Padre Zaborney ha dedicato la sua vita al servizio dei più bisognosi attraverso la preghiera, l’educazione e la cura degli anziani.
Negli anni, la Giornata Mondiale dell’Abbraccio si è diffusa, diventando un momento di unione e di pace, che sfida le differenze di classe, di sesso, di nazionalità e di età e riunisce tutti quelli che, per pochi istanti, amano abbracciarsi.
Gli abbracci forniscono calore, vicinanza, affetto incondizionato e sollevano l’animo. Secondo l’insegnamento di Padre Abbraccio, se tutti fossero un po’ più teneri e amorevoli, il mondo sarebbe più felice, ricco e puro.
L’importanza di abbracciare non è legata soltanto alla trasmissione di emozioni positive, ma anche ai benefici che questo gesto porta con sé. Un abbraccio, infatti, può contribuire a diminuire lo stress, ridurre la pressione sanguigna e aumentare i livelli di ossitocina, un ormone che favorisce l’attaccamento relazionale.
Il tema di fondo della Giornata Mondiale dell’Abbraccio è quello di offrire una voce a coloro che, come Padre Zaborney, lavorano ogni giorno per ridurre le disuguaglianze sociali in tutto il mondo. Ciò comporta lo sforzo collettivo di creare un’armonia globale attraverso l’amore.
Per celebrare questa giornata, invitate qualcuno a un abbraccio. Si può abbracciare chiunque, da un membro della famiglia a un amico, a un vicino di casa o a uno sconosciuto. Un abbraccio può fare una grande differenza nella vita di qualcuno e può aiutare a creare un mondo più amorevole e connesso.
Perché, come dice Padre Abbraccio: “Con un abbraccio, tutti possono sopportare le delusioni e andare avanti!”.
Antonio Calisi