Il 29 gennaio scorso si è concluso a Park City (Utah, USA) il più importante festival del cinema indipendente, il Sundance Film Festival durato dieci giorni. Per quantificare la sua importanza, basti pensare che un film come “American Psycho” ha debuttato qui 23 anni fa. Ma ora passiamo in rassegna i punti salienti dell’edizione di quest’anno.
Tra i film presentati in anteprima mondiale vi sono “Infinity Pool” di Brandon Cronenberg con Mia Goth (Pearl) e Alexander Skarsgård, “Magazine Dreams” con protagonista Jonathan Majors – che vedremo presto al cinema (il 15 febbraio) nei panni del villain Kang nel terzo volume di Ant Man – e “Eileen” con Anne Hathaway e Thomasin McKenzie, film tratto dal libro di Ottessa Moshfegh e diretto dal regista di Lady Macbeth William Oldroyd.
Presente l’Irlanda di John Carney per il suo “Flora and Son” con Joseph Gordon-Levitt (500 giorni insieme), Eve Hewson, Jack Reynor e l’emergente Orén Kinlan, e la Francia con Adèle Exarchopoulos protagonista insieme a Franz Rogowski e Ben Whishaw in “Passages” di Ira Sachs.
A rappresentare l’Italia i registi Emanuele Crialese (L’immensità, presentato durante la scorsa edizione della Biennale di Venezia) e il premio Oscar Luca Guadagnino – che è stato premiato con l’International Icon Award da Dakota Johnson – e l’attore Alessandro Borghi, protagonista de “Le otto montagne” tratto dal romanzo di Paolo Cognetti.
Le date e le modalità di distribuzione italiana di queste pellicole non sono ancora note, ma ci auguriamo che conquistino il successo mondiale durante l’anno.
Sofia Fasano