La data odierna riporta tanto dolore nei cuori dei cittadini europei, soprattutto belgi. Il 22 marzo 2016 la città di Bruxelles è stata vittima di attacchi terroristici da parte dello Stato Islamico (comunemente conosciuto come ISIS). La strage è avvenuta a pochi mesi di distanza dagli attacchi terroristici a Parigi del novembre 2015.
Due bombe sono esplose due minuti prima delle ore 8:00 all’aeroporto di Bruxelles-National, mentre una terza non è scoppiata in quanto l’attentatore è stato sbalzato in aria dalla seconda. Dopo le ore 9:00 è il centro della città a essere stato preso come bersaglio: avviene una nuova esplosione all’interno della stazione della metropolitana di Maelbeek, fermata precedente a Schuman, quartiere in cui è situata la sede della Commissione Europea.
La sola terza bomba ha provocato la morte di 16 persone, a cui vanno aggiunti altri 16 decessi avvenuti all’aeroporto. Delle 32 vittime di ben 13 nazionalità diverse c’era anche una donna italo-belga, Patrizia Rizzo.
Grandi ripercussioni sulle vite degli abitanti. In un’intervista all’Agence France-Presse del 2021, Charles Michel, presidente del Consiglio europeo e Primo ministro del Belgio dal 2014 al 2019, ha dichiarato che il paese non è più lo stesso dopo quegli attacchi.
Nel 2022 una superstite degli attacchi dell’aeroporto, Shanti De Corte, ha chiesto l’eutanasia. La ragazza non si è mai del tutto ripresa dalla strage. Da lì la decisione di procedere con l’eutanasia, che dal 2002 è legale in Belgio. A soli 23 anni la De Corte ha così scelto di porre fine al proprio dolore. Il tutto è avvenuto lo scorso 7 maggio, ma la notizia è diventata virale nel mese di ottobre.
Solo a dicembre scorso è stato aperto il maxi-processo sugli attentati. Sul banco degli imputati dieci persone tra cui Salah Abdeslam, già condannato all’ergastolo per il suo ruolo nell’ attacco avuto luogo a Parigi nel 2015.
Paolo Gabriel Fasano