Durante lo scorso marzo è stato firmato un appello per sospendere temporaneamente lo sviluppo delle IA più potenti di GPT-4 da migliaia di scienziati e sviluppatori tra cui nomi di spicco come Elon Musk (ceo di Tesla, SpaceX e Twitter oltre ad essere uno dei fondatori di OpenAI, la società che ha sviluppato ChatGPT), Steve Wozniak (co-fondatore di Apple), Yoshua Bengio (vincitore del premio Turing, una specie di Nobel per le scienze informatiche) e Stuart Russell (autore del testo sull’intelligenza artificiale più studiato nelle università) e lo storico israeliano Yuval Noah Harari, famoso per i suoi bestseller sulla storia dell’uomo e della civiltà.
Solo a febbraio ChatGPT (sospeso in Italia dal 1° aprile 2023) è stato usato un miliardo di volte, mettendo in allarme i suoi sviluppatori sulla possibile futura cancellazione dei lavori gratificanti, come la scrittura affiancata dalla ricerca, attività interamente svolte accuratamente e gratuitamente dall’IA su richiesta dell’autore.
Tra le domande fondamentali poste dalla lettera: «Dobbiamo lasciare che le macchine inondino i nostri canali di informazione con propaganda e falsità? Dovremmo automatizzare tutti i lavori, compresi quelli più soddisfacenti? Dovremmo sviluppare menti non umane che alla fine potrebbero superarci di numero, essere più intelligenti, renderci obsoleti e sostituirci? Dobbiamo rischiare di perdere il controllo della nostra civiltà? …Queste decisioni non devono essere delegate a leader tecnologici non eletti. … Pertanto – continua la lettera – chiediamo a tutti i laboratori di IA di sospendere immediatamente per almeno 6 mesi l’addestramento di sistemi di IA più potenti di Gpt-4. Questa pausa deve essere pubblica, verificabile e deve includere tutti gli attori chiave. Se tale pausa non verrà attuata rapidamente, i governi dovrebbero intervenire per imporla».
Lo scopo della pausa sta nel far metabolizzare e legiferare dalla politica l’utilizzo di queste IA oltre che sviluppare sistemi di sicurezza e tutela dei contenuti sempre migliori, per garantire la possibilità di distinguere la titolarità del lavoro tra uomo e macchina, senza che quest’ultima prenda il sopravvento sul primo.
La conclusione dell’appello: «Dopo essere riusciti a creare potenti sistemi di intelligenza artificiale, ora possiamo goderci una estate dell’intelligenza artificiale in cui raccogliamo i frutti, progettiamo questi sistemi per il chiaro vantaggio di tutti e diamo alla società la possibilità di adattarsi. Godiamoci una lunga estate AI, non precipitiamoci impreparati nell’autunno».
Francesco Saverio Masellis