Quell’angolo pieno di erbe infestanti “in faccia” al Municipio di Giovinazzo (BA)

  • 0
  • 431 visualizzazioni

Nelle scorse settimane è stata portata a termine dall’impresa appaltatrice del servizio di spazzatura urbana, il “diserbo meccanico” a margine dei cigli stradali di periferia, in accosto a vialetti e marciappiedi di percorsi e piazze del centro città, e, particolarmente, negli alvaretti, specie quelli sprovvisti di alberature sui vari piazzali pubblici. Ho avuto modo di notare che l’operatore, incaricato a svolgere la falciatura dell’erba con il suo macchinario, è dovuto intervenire, perfino, presso le aiuole spartitraffico al cui ordinato mantenimento dovrebbero badare, invece, le imprese locali e le aziende commerciali che, qualche anno fa, si impegnarono con l’Assessore Depalo di prendersene cura per affrancarsi dal pagamento della relativa tassa per la pubblicità, prodotta a mezzo della cartellonistica ivi impiantata.

Aiuola, presa a carico da commericianti locali, prima e dopo la falciatura, eseguita dall’agente della nettezza urbana.

Non potendo più fare uso di dissecanti chimici, infatti, l’Amministrazione si avvale, da qualche tempo, del sistema del taglio delle erbacce a mezzo di decespugliatore che, comunque, non riesce a debellarle alla radice come si sarebbe potuto ottenere usando prodotti a base di glifosato, potenzialmente dannosi per la salute e l’ambiente. Pertanto, in presenza di nuove piogge, l’erbaccia, come di consueto, si ripresenterà nuovamente nelle aree urbane ed extraurbane a discapito di un accettabile livello decoroso di detti luoghi che, certamente, dovrebbero essere interessati da un ulteriore diserbamento.
Dalla operazione, appena conclusa, tuttavia, è stata completamente esclusa la pulizia dell’ampia fioriera a verde, di fianco all’accesso ai gabinetti pubblici, presso lo scalo di alaggio di Piazza Porto. Infatti, il deperimento delle essenze arboree, all’epoca piantumate, ha favorito, da tempo,  la crescita spontanea di una copiosa varietà di piante erbacee che non ci si è curati mai di sradicare. A primavera gli arbusti selvatici si infoltiscono e fanno una grossa macchia di verde, mentre con la prima calura la grande fioriera si presenta brulla per il completo essicarsi degli stessi.
Forse l’area non è stata indicata all’operatore perché potesse provvedervi a decespugliarla a dovere.
Anche se, credo, non sarebbe stato per niente possibile falciare l’erbaccia così alta, con il tipo d’apparecchio utilizzato, dovendo, peraltro, intervenire su quello spazio ad incasso, essendo costituito da un manufatto in muratura, a mo’ di grande vasca, per l’arredo a verde. Magari, constatata la complicanza a recidere tanta copiosa vegetazione erbacea, si sarà deciso di provvedervi diversamente con un intervento manuale straordinario con zappa o altro mezzo meccanico più adeguato.
Sta di fatto che, finora, non si è intervenuti su quella zona per liberarla da tanta inutile copiosa vegetazione.

Non sarà, piuttosto, che non ci si è per niente accorti dello stato di abbandono e di scarso decoro in cui versa quell’angolo così esposto alla vista di chiunque si affacci ad ammirare il porticciolo?

Eppure il sito è di tutta evidenza essendo di faccia al municipio ed è percepibile da coloro che frequentano gli uffici del Palazzo e, specie, da chi fa sosta in quel posto o continuamente vi transita su quel frequentato percorso.
Dato lo stato delle cose, devo presumere che la manutenzione e la pulizia del sito non rientri nei piani di lavoro della impresa incaricata della nettezza della città.
Eppure, quello scorcio paesistico impressiona l’immagine riflessa della storica città marinara per quanti, turisti e non, rimangono attratti dalla caratteristica insenatura della cala e godono della consumazione di uno spuntino sul terrazzino con vista sul porticciolo e lungomare ponentino.

Non ci si fa caso!

Si parla tanto di cura del verde pubblico, fattore cruciale per migliorare la qualità della vita dei residenti e rendere l’ambiente urbano più bello e accogliente per i visitatori. E, a tale scopo, gli amministratori non mancano occasione per far richiamo a promozioni di concorsi a premio per ornamentare le viuzze dell’abitato vecchio con piante e fiori e, perfino, per l’adozione di aree cittadine a verde allo scopo di manutentarle costantemente e renderle godibili.
Non penso che il Comune possa limitarsi a questo e non badare a tenere, in qualche modo, in ordine ambiti particolari dell’ambiente cittadino.
Provveda, dunque, a ridare decoro a quello scorcio panoramico del bacino portuale, liberandolo da vasi con piante secche e quant’altro di superfluo e, soprattutto, ripulisca la grande vasca da erbacce e rifiuti ivi dispersi e, dissodato il terreno, metta a dimora essenziali piante ornamentali con la cura che necessita.

Giuseppe Maldarella

La Chiesa di Ognissanti di Cuti, antico edificio di Valenzano
Articolo Precedente La Chiesa di Ognissanti di Cuti, antico edificio di Valenzano
“Le notti bianche” di Fëdor Dostoevskij
Prossimo Articolo “Le notti bianche” di Fëdor Dostoevskij
Articoli collegati

Lascia un commento:

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I tuoi dati personali verranno utilizzati per supportare la tua esperienza su questo sito web, per gestire l'accesso al tuo account e per altri scopi descritti nella nostra privacy policy.