A GIOVINAZZO (BA), UN CENTRO SOCIALIZZAZIONE PER ANZIANI AL POSTO DELLA CASA DI RIPOSO COMUNALE?

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Di recente, con l’approntamento degli atti necessari a definire la parte passiva del bilancio previsionale del 2023, la Giunta ha adottato, ai sensi dell’art. 21 del D.Lgs. n.50/2016, la Delibera n.93 del 23.05.2023, contenente il Programma delle Opere Pubbliche e di acquisto delle forniture e servizi per il corrente anno. In particolare, tra le diverse distinte, riepilogative degli impegni di spesa da considerare in bilancio, v’è la Scheda E dell’Allegato 1, in cui sono elencati i progetti di opere pubbliche fattibili e cantierabili nel corso dell’anno, per un ammontare complessivo di € 12.338.973,00, per la quasi totalità, costituito da contribuzioni statali e regionali.

Alla penultima riga di detta Scheda E, è registrata la realizzazione del “Centro di integrazione sociale polifunzionale per anziani, ex casa di riposo San Francesco”. E’, altresì, indicato che l’intervento, a livello di progetto esecutivo da avviare quest’anno, ha un costo di € 5.000.000,00, senza che sia stata, però, segnalata la fonte del finaziamento, come per altre opere riportate nella distinta medesima.

Mi ha sorpreso, non poco, che questo intervento, dal titolo: “Centro di socializzazione per anziani”, per la verità preannunciato già nel Programma 2022, porti anche l’inciso di ex casa di riposo, non presente nella scheda dell’anno scorso. E, a ben guardare, è diverso pure il CUP (Codice Unico di Progetto richiesto dall’art.11 della L. n.3/2003) che nell’elenco attuale è: j74D22000200001 e non più j71B15000650006, impresso nella scheda attinente al 2022.

Avendo, pertanto, rilevato che il codice j74D22000200001 non è rintracciabile in altre precedenti Schede riguardanti i Lavori Pubblici programmati, ho dedotto doversi trattare di un’opera, segnalata per la prima volta, in esecuzione già quest’anno, cui dover rintracciarne la consistenza esecutiva e lo scopo dell’azione messa in campo, oltre che la copertura finanziaria, giacchè è data d’imminente attivazione. Mi sono tornati subito a mente i reboanti annunci degli Amministratori, sul finire dell’anno scorso, che notiziavano l’ulteriore assegnazione di fondi da impiegare nel completamento dei lavori di adeguamento infrastrutturale della Casa di Riposo “San Francesco”, per poter funzionare come RSA; lavori sospesi sin dall’estate del 2019, a seguito della risoluzione, per inadempienze, del contratto di appalto con l’Impresa edile, S.r.l. Tieffe Costruzioni. Così mi è stato possibile rintracciare la D.D. n. 198 del 29.12.2022 del Responsabile del 3° Settore con cui è stato attestato l’acquisizione al bilancio comunale -esercizio 2022- l’importo di € 3.000.000,00 a servire per il finanziamento dell’iniziativa del Centro di integrazione sociale polifunzionale per anziani “San Francesco”, identificato con CUP: j74D22000200001. Detta risorsa finanziaria è di provenienza statale per essere stata disposta con Decreto Interministeriale -Interno e Economia- del 22 aprile 2022, che ha approvato i Piani Urbani Integrati (PUI) delle Città Metropolitane, in adesione all’art. 21, c.9 del D.L. n.152/2021.

Avrei così dedotto che la Scheda E delle Opere comunali per il 2023 introduce un nuovo progetto esecutivo, rivolto a realizzare un intervento diverso da quello della messa in sicurezza della fabbrica della Casa di Riposo per anziani, di proprietà comunale, per essere omologata e riconosciuta come Struttura di RSA (Residenza sanitaria assistita).

Ne è prova anche il fatto che l’importo di € 3.000.000,00, incamerato nel dicembre scorso, è attinto dalle risorse statali disponibili per i finanziamenti dei “Piani Integrati” –M5C2- Investimenti 2.2” nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Invece il contributo regionale di € 2.000.000,00, che il Comune aveva ottenuto a copertura dei lavori appaltati alla S.r.l. Tieffe Costruzioni (contratto prot. n.26992017 del 07.12.2017), era stato riassegnato sui Fondi POR Puglia FESR FSE 2014-2020 – Asse IX, Azione 9.11, con la Delibera di Giunta regionale n. 1115 del 16.07.2020, su iniziativa dell’Assessorato regionale del Welfare, con l’obiettivo di provvedere ai lavori di riqualificazione strutturale della Casa di Riposo, perché potesse essere autorizzata a operare come RSA (Residenza Sociale Assistenziale per Anziani) di cui al CUP: j71B15000650006. La stessa assegnazione finanziaria era stata, a suo tempo, conferita per essere stato il progetto di realizzazione delle opere di conformità a RSA della Casa di Riposo selezionato al conorso indetto dalla Regione con l’Avviso n.1/2015, attuativo dell’APQ “Benessere e Salute”, con risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2007-2014.

Non si può, dunque, non convenire che siano due progetti distinti, improntati a scopi completamente diversi, ancorchè riguardanti lo stesso sito e che quello nuovo, riportato nella scheda 2023 con identificativo –CUP: j74D22000200001-, sia alternativo all’altro con identificativo CUP: j71B15000650006, non più riportato in alcun’altra scheda del programma attuale.

Sarebbe questa una mia inquietante avvisaglia?  Può essere!

Certo è che il quadro ricognitivo appena riassunto va integrato con ulteriori recentissimi Atti e, in particolare, la D.D. n. 78 del 18.05.2023, sempre del Dirigente del 3° Settore, ing. Carrieri, che aggiunge un altro elemento a ragguaglio della asserita duplicazione progettuale, l’una diversa dall’altra, per finalità e per distinta copertura finanziaria. E, infatti, in adesione alla richiesta del Dipartimento regionale Welfare, n.199 dell’02.02.2023, l’ing. Carrieri ha disposto la restituzione alla Regione dell’importo di € 1.028.013,30, precedentemente erogato al Comune, quale parte del contributo di € 2.000.000,00 dei Fondi POR Puglia –FERS FSE 2014-2020, assegnato per far fronte alle spese di adeguamento della Casa di Riposo alla normativa dell’art. 67 del Regolamento Regionale n. 4/2007 e s.m.i., concernente gli standard strutturali e requisiti di esercizio delle RSA. Segno evidente che l’esistente progetto con identificazione CUP: j71B15000650006, per la messa a norma e adeguamento a RSA della Casa di Riposo, approvato dalla Giunta Depalma con Delibera n.88 del 06.06.2014, non sta più in piedi, essendo venuta meno la copertura finanziaria, dapprima, concessa dalla Regione e poi ritirata, anche se l’estensore del Programma delle OO.PP., non ha ritenuto di darne corretta informazione. Infatti, la rinuncia all’intervento sarebbe dovuto essere registrata nella Scheda B del Programma stesso, ove vanno indicate le Opere Pubbliche incompiute e/o non piu eseguibili per qualsiasi ragione. Tanto più che, in sostituzione di detto contributo, la Regione con Delibera di Giunta n.109 del 13 febbraio 2023, operando una variazione del bilancio di previsione 2023, in extremis, ha rimediato a inserire anche Giovinazzo, come 97° e ultimo beneficiario tra i Comuni, individuati nell’Allegato A della sua precedente Delibera n.1480 del 28.10.2022, assegnatari, per l’anno 2023, dei contibuti statali di cui all’art.1, comma 134 della L.30 dicembre 2018, n.145. Nella declaratoria del riconoscimento finanziario di € 2.000.000,00 è così indicata la motivazione del conferimento: “Investimenti ex art.1, comma 134 Legge n 145/2018 – Contributo anno 2023 per Efficientamento energetico e strutturale ai fini dell’adeguamento sismico del Centro integrazione sociale Anziani del Comune di Giovinazzo”. Con ogni probabilità, essendosi esaurita la dotazione dei fondi cui attingevano i progetti dei Comuni risultati ammessi ai finanziamenti messi a disposizione con l’Avviso n.1/2015, ogni intervento, di spettanza dei Comuni beneficiari, non contabilizzato definitivamente, non sarebbe stato più finanziabile e, quindi, dichiarato decaduto. Per Giovinazzo si sarebbe convenuto di ritirare l’importo del contributo non speso per l’adeguamento della Casa di Riposo, di cui ai Fondi POR Puglia –FERS FSE 2014-2020, e sostituirlo con altro di pari importo di € 2.000.000,00, a valere per un investimento completamente diverso, attingendo alle risorse, per l’anno 2023, messe a disposizione dall’art.1, comma 134 della L 30.12.2018, n.145.  Contributo che, anche sulla distita di variazione di bilancio regionale, in Delibera di Giunta Regionale n 109/2023, porta la descrizione motivazionale di “efficientamento energetico e strutturale del Centro integrazione sociale anziani” e non più adeguamento a RSA della Casa di Riposo.

Allo stato, comunque, non si registra che detto importo sostitutivo di € 2.000.000,00 sia stato incamerato dalle casse comunali. 

Ma allora in che consiste l’intervento dei lavori di immediata cantierizzazione indicato nella Scheda E del Programma delle OO.PP. 2023, identificato con CUP: j74D22000200001?

La Delibera di Giunta n. 41 del 10 marzo 2022 dal titolo: “Approvazione del Progetto esecutivo di realizzazione Centro d’integrazione sociale e polifunzionale per anziani San Francesco”, per quanto è possibile ricavare dagli elaborati scrittografici dei progettisti, ingg. Francesco Leo e Giuseppe Rotondo, evidenzia il presunto scopo del progetto, l’entità dell’azione di ristrutturazione edilizia e la natura degli interventi di riqualificazione ambientale da eseguirsi all’intero complesso immobiliare comunale di via Ten. Fiorino, di cui è parte il plesso dell’ex Casa di Riposo.

Nel preambolo della Delibera è testualmente trascritto che lo scopo del progetto è quello di: conseguire la rigenerazione urbana della porzione di territorio cui è inserito il compendio immobiliare comunale mediante la creazione di un Centro di integrazione polifunzionale, recuperando in toto la struttura e lo spazio verde adiacente l’ormai dismessa ex Casa di Riposo “San Francesco”. E, ancora, che i lavori programmati prevedono: l’adeguamento sismico e l’efficientamento energetico dell’intero edificio i cui ambienti, a piano terra, saranno destinati a diversi spazi polifunzionali aperti a tutti, in particolare agli anziani, come sala lettura, sala conferenze, laboratori multimediali, palestra per ginnastica dolce, sale per attività pedagogica. Al primo e secondo piano, invece, sarà annoverata la struttura della RSA, secondo quanto previsto dall’art. 67 del Regolamento Regionale n.4/2007 e s.m.i..

In sostanza è possibile dedurre che, nella fabbrica esistente, ormai completamente sventrata, il piano terra sarebbe attrezzato a centro polifunzionale, fruibile da tutti, e che ai piani superiori andrebbe a insediarsi il centro di residenza per anziani, attrezzato a RSA, mentre lo spazio verde, antistante alla fabbrica stessa, trasformato in un parco aperto, godibile dalla cittadinanza.

Il costo dell’intervento è indicato essere di € 5.800.000,00, oltre € 145.000,00 circa, per spese di progettazione ai due tecnici, ingg. Francesco Leo e Giuseppe Rotondo. La copertura finanziaria sarebbe poi garantita: da € 3.000.000,00, derivanti dall’assegnazione dei Piani integrati BEI del PNRR ex D.L. n.152/2021; da € 2.000.000,00, riconosciuti dalla Regione Puglia – Dipartimento Welfare – e di provenienza da risorse statali, impegnate per l’anno 2023, di cui all’art.1, comma 134 della L 30.12.2018, n.145; e, infine, € 800.000,00 da attingere dal bilancio comunale.

Dunque, se il progetto previsto in Programma OO.PP. 2023 è questo, appena illustrato per sommi capi, dal costo complessivo di € 5.800.000,00, ritengo non possa essere posto immediatamente in appalto, in assenza della sua completa copertura finanziaria, come pure credo non possa essere portato a termine nel corso di quest’anno. Manca, infatti, allo stato, l’accreditamento del contributo di € 2.000.000,00, riconosciuto con l’ultima Delibera della Giunta regionale di variazione del bilancio 2023 n. 109/2023, in sostituzione del contributo regionale derivante dai Fondi POR Puglia –FERS FSE 2014-2020, di cui è stata fatta espressa rinuncia da parte dello stesso Comune con la nota n. 2249 del 31.01.2023. Né è chiara la difformità della spesa del progetto esecutivo del Centro polifunzionale d’integrazione sociale che nella Scheda E del Programma delle OO.PP. è indicata in € 5.000.000,00 mentre il quadro economico del progetto, approvato con la Delibera di Giunta n. 41 del 10 marzo 2022, indica la spesa di € 5.800.000,00. Tanto meno è riscontrabile una Determinazione che espliciti il reperimento tra le risorse del Bilancio Comunale 2023 della restante somma di € 800.000,00 a carico dell’erario comunale.

Si potrà, certamente, mettere in cantiere l’opera a step, stante la diversa provenienza dei due finanziamenti statali, e appaltare un primo stralcio funzionale. In tal caso necessiterebbe subito una rielaborazione progettuale dell’intervento la cui spesa per l’esecuzione del primo lotto non superi l’accreditamento di € 3.000.000,00, dei fondi PNRR, in attesa che si rendano disponibili le restanti risorse finanziarie,

A parte questo aspetto, di ordine puramente economico, che, comunque, l’organo di governo è tenuto a chiarire avendo assicurato, con l’indicazione della Scheda E, la fattibilità immediata e completa dell’opera, è di estrema rilevanza comprendere se questa, di fatto, risulta essere quella del progetto, predisposto dagli ingg. Francesco Leo e Giuseppe Rotondo, e approvato dalla Giunta Depalma con Delibera n. 41 del 10 marzo 2022.

Perché se dovesse trattarsi dell’esecuzione del progetto appena menzionato che contempla nello stesso stabile tanto la costruzione del Centro di aggregazione polifunzionale aperto a tutti, quanto l’insediamento di una Stuttura di RSA (Residenza sociale di ospitalità e assistenza per anziani) al primo e al secondo piano dell’edificio, non è per niente in linea con le direttive impartite dalla Regione. Infatti, alla luce dell’art. 67 del Regolamento Regionale n. 4 del 18.01.2007 e s.m.i., la  Residenza sociale e di assistenza per anziani deve avere “valenza e natura di struttura esclusivamente socio-assistenziale”, nella quale possono essere ospitate persone con deficit funzionali, purchè non necessitino di prestazioni sanitarie continue e complesse. Non possono essere allocate nella stessa struttura una RSA e un centro polifunzionale fruibile da tutti, oltre che dagli anziani (Centro  diurno). (Circolare esplicativa della Sezione regionale “Inclusione sociale attiva e inclusiva” – AGO 146, Prot. 12/04/2021 n.0004777-, con all’oggetto: Regolamento regionale n. 4/2007 e s.m.i., pubblicata sul BURP n. 44 del 26.03.2021).

La Regione, giammai, potrà consentire che nello stesso edificio sia resa operativa una RSA e, nel contempo, un centro polifunzionale di socializzazione, aperto a tutti, come ebbe a immaginare il Sindaco Depalma quando intese far rimodulare complessivamente l’intervento previsto all’immobile comunale di Via Te. Fiorino, al fine di poter acquisire risorse statali da destinare al riordino funzionale della Casa di Riposo comunale. Rielaborata, infatti, la proposta  progettuale. nei termini di una riqualificazione amboentale di uno spazio urbano in forte degrado, con il titolo di realizzazione del “Centro di Integrazione Sociale Polifunzionale”, fu possibile presentare l’intervento, così come riformulato dai due progettisti, alla Città Metropolitana di Bari (nota n. prot. 5068 del 21.02.22) che lo candidò per l’ammissione ai contributi disponibili per i “Piani Integrati – M5C2- linea d’investimento 2.2 del PNRR di cui all’attuazione del D.L. n.152 del 06.11.2021 (D.G.G. n.42 del 10 marzo 2022), nell’ambito della strategia del Piano metropolitano  “IDENTITA’” –vitalizzazione economica e culturale dei luoghi storici e identitari della città”.

In questa prospettiva non c’è garanzia che possa realisticamente attivarsi una RSA comunale. La riqualificazione della Casa “San Francesco” a residenza sanitaria assistita per anziani, è stato l’impegno politico più importante del Sindaco Depalma, assunto con la D.G.C. n. 88 del 6 giugno 2014, tuttora di incerta attualizzazione.

Giuseppe Maldarella

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