Spesso e volentieri, anche erroneamente, si è sentito parlare negli ultimi anni delle cosiddette Kumari, ma qual è il loro ruolo? E in cosa consiste la loro importanza?
Anzitutto, è lecito capire come la scelta delle Kumari abbia una valenza di stampo sostanzialmente religiosa in quanto reincarnazione della Dea Durga, una divinità fluida che saltuariamente decide di reincarnarsi nel corpo di una bambina, ove vi dimora fino alla venuta del menarca, ovvero il primo ciclo mestruale.
Tradizione fortemente radicalizzata nell’ideologia religiosa di stampo induista e buddista, questa pratica, oggigiorno fortemente dibattuta, è particolarmente diffusa in Nepal.
La ricerca della Kumari avviene per conto di un consistente gruppo di monaci selezionati, i quali setacciano villaggi e città alla scoperta della figura più consona a ricoprire questo ruolo.
La contestazione di questa credenza consta proprio nel modus vivendi alla quale la prescelta è vincolata: deve rispettare ben 32 canoni estetici, avere un’età compresa tra i due e i cinque anni, una voce melliflua ed un animo estremamente pacato, privo, pertanto, di eventuali paure.
A seguito del reclutamento, la bambina viene portata nel tempio, ove vivrà fino a quando la dea non abbandonerà il proprio corpo, e agghindata con abiti sontuosi connotati da un rosso rubino.
Annualmente, l’uscita della Kumari è prevista per sole 13 volte, in occasione di determinate feste religiose, dove quest’ultima viene trasportata su uno sfarzoso carro dal momento che i suoi piedi non posso toccare il suolo.
Tutti posso parlare con la dea bambina, nei confronti dei quali però, questa fa voto di silenzio.
Secondo la tradizione, difatti, gli atteggiamenti che la Kumari assume possono essere visti come segni premonitori.
La tranquillità ed il silenzio della bambina sono segno di buon auspicio; se questa trema è possibile che vi sia una imminente incarcerazione, mentre il pianto è automaticamente associato a malattia o morte.
Ancora, se una Kumari è colta nel momento in cui raccoglie il cibo delle offerte, questo può alludere ad ingenti perdite finanziarie.
Alla luce di queste informazioni, si può ben notare come la vita di una Kumari sia piena di difficoltà, le quali non sono prescritte al singolo momento della venerazione su terra, ma perdurante per tutta la sua esistenza: difatti, sposare una ragazza che , precedentemente, è stata investita dell’onore di ricoprire tale ruolo, si pensa che porti sciagura al marito, conducendolo dolorosamente a morte prima che sia giunta la sua ora.
Raffaello Quarto