Se volete fingervi delle streghette, oggi è il giorno giusto per farlo! Infatti, la notte alla vigilia di San Giovanni è detta proprio “notte delle streghe”, carica di misteri e leggende. Come da tradizione, in questa data si fa un rito propiziatorio, vale a dire l’acqua di San Giovanni.
Nel periodo che va dal giorno del solstizio d’estate (il 21 giugno) al 23 giugno si possono raccogliere erbe officinali utili alla preparazione dell’acqua di San Giovanni, un elisir naturale di bellezza e salute. Oggi 23 giugno, dopo il tramonto, andate alla ricerca in mezzo alla natura, in campagne o boschi a voi più vicini, di circa otto o nove erbe spontanee tipiche di questo periodo. Alcune di esse sono l’iperico (nota, appunto, con il nome di erba di San Giovanni), la lavanda, la menta, la salvia, la verdena, la nuta, l’artemisia, l’achillea, il rosmarino, il finocchio selvatico, l’avena e il sambuco. Come fiori andranno bene la camomilla, la ginestra, la malva, il papavero o anche dei petali di rosa. Ponete il tutto al bagno in una casseruola d’acqua da lasciare all’aperto tutta la notte. Con le stesse erbe solstiziali potete preparare anche mazzolini da appendere fuori alla porta, mettere sotto il cuscino o bruciare in una ciotola: si pensa che questi gesti possano proteggere dalla malasorte.
Il mattino seguente porta fortuna lavarsi con quest’acqua nella quale si è posata la rugiada (“degli dei”) nella notte.
Esempio di acqua di San Giovanni da Pinterest.
Sofia Fasano
