Trani celebra quest’anno il suo patrono san Nicola il Pellegrino, accogliendo le reliquie di san Francesco d’Assisi. L’incontro tra i due santi è stato pensato per far comprendere meglio le loro esperienze di vita, per certi aspetti simili. I due giovani, innamorati di Cristo, hanno infatti scelto una radicale sequela del Vangelo.
L’occasione è la festa di San Nicola, che si celebra dal 27 al 31 luglio. Saranno tre religiosi francescani di Assisi – due dal Sacro Convento e uno da Santa Maria degli Angeli – ad accompagnare nella cittadina pugliese le reliquie di San Francesco: alcuni frammenti del corpo e del saio custoditi in un busto in legno appositamente preparato.
L’arrivo in piazza Duomo, dove si trova la basilica cattedrale di Santa Maria Assunta che conserva le spoglie di San Nicola, è previsto alle 18.00. Seguirà alle 19.00 la celebrazione della Messa, poi le reliquie del Poverello di Assisi saranno esposte alla venerazione dei fedeli insieme a quelle del patrono di Trani.
Questa è un’occasione unica per conoscere meglio la vita e le opere di due grandi santi, che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa e del mondo.
Diversi sono gli appuntamenti e le liturgie:
28 luglio:
alle 19, corteo storico per le vie della cittadina pugliese;
alle 20.30, rappresentazione “Nicola e Francesco, storie di uomini, folli e santi” in via Beltrani;
alle 22, corteo della traslazione delle reliquie di San Nicola in cattedrale.
29 luglio:
alle 16.30, le reliquie di San Francesco e di San Nicola saranno portate nel carcere maschile di Trani, dove ci sarà un momento di preghiera con i detenuti;
alle 20.30, un’effige di San Nicola dal lungomare Cristoforo Colombo sarà trasportata in mare fino al porto, da dove poi raggiungerà piazza della Libertà. Qui l’immagine sarà esposta in un caratteristico altare all’aperto – la macchina di San Nicola – e vi rimarrà per tutti i giorni della festa.
30 luglio:
alle 10, visita delle reliquie di San Francesco e di San Nicola il Pellegrino all’Istituto penitenziario femminile;
alle 19, in piazza Duomo, solenne pontificale presieduto da monsignor Leonardo D’Ascenzo, arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, al quale seguirà la tradizionale processione per le vie della città.
Una delegazione dell’arcidiocesi greco-ortodossa d’Italia del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli sarà presente ai festeggiamenti per San Nicola a Trani. San Nicola il Pellegrino, detto Nicola Kyrieleson, è tra i santi della Magna Grecia (Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia) – per lo più santi italogreci che hanno vissuto nel sud Italia fino al XII secolo – per i quali lo scorso anno la Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia ha istituito una memoria comune nella domenica dopo l’11 ottobre.
La delegazione, presieduta da Georgios Antonopoulos, vescovo di Cratea, include alcuni monaci del Monte Athos e pellegrini da Stiri, il villaggio natale di San Nicola nei pressi di Delfi, in Grecia.
La presenza della delegazione greco-ortodossa è un segno dell’importanza che San Nicola riveste per la Chiesa greco-ortodossa, così come per la Chiesa cattolica. San Nicola è infatti un santo venerato da entrambe le Chiese, e la sua figura è un simbolo di unità e di fratellanza tra i cristiani.
I festeggiamenti per San Nicola a Trani saranno un’occasione per i cristiani di tutte le confessioni di pregare insieme per il santo, e per riflettere sulla sua vita e sulla sua testimonianza di fede.
Nicola il Pellegrino nacque a Stiri, in Grecia, nel 1075. Era un bambino povero e orfano di padre. Da piccolo si dedicava al pascolo delle pecore, trascorrendo molte ore in solitudine, meditando su Dio. Matura così la sua fede. Ripete continuamente “Kyrie eleison” (Signore, abbi pietà) e per questo viene deriso e considerato matto. La madre, esasperata, lo manda via da casa. Nicola vive per qualche tempo da eremita, poi la madre, pentitasi del suo gesto, convince dei monaci a prendersi cura del figlio. Ma questi, stanchi del suo ripetere “Kyrie eleison”, lo lasciano ramingo.
Nicola s’imbarca e raggiunge la Puglia. Si sposta a piedi di città in città e ovunque urla “Kyrie eleison”, chiede l’elemosina e attira intorno a sé bambini, offrendo loro piccoli doni e insegnandogli a invocare il perdono di Dio. A Taranto, per il suo gridare “Kyrie eleison”, viene fatto frustare dal vescovo Alberto. Arriva a Trani il 20 maggio 1094. Qui l’arcivescovo Bisanzio I lo ascolta, rimane colpito dalla sua semplicità e ingenuità, intuisce la sua santità e gli offre asilo. Pochi giorni dopo Nicola si ammala e il 2 giugno, all’età di 19 anni, muore.
Per il verificarsi di numerosi miracoli e per i meriti avuti in vita, la sua fama cresce e nel 1099 viene canonizzato da Papa Urbano II. Le sue spoglie sono custodite nella cattedrale di Trani costruita in suo ricordo, in stile romanico pugliese, pochi anni dopo la sua morte.
San Nicola il Pellegrino è un esempio di vita cristiana e di fede. La sua storia ci insegna che Dio può essere trovato anche nelle piccole cose e che la semplicità e l’umiltà sono le virtù più importanti.
Antonio Calisi