Sapevate che uno dei castelli più grandi d’Italia si trova in Puglia, anche se è poco noto al grande pubblico? Stiamo parlando del Castello di Lucera, che assieme al Castello di Enna, figura tra le fortificazioni più ampie del nostro Paese. È uno dei simboli della cittadina foggiana, assieme all’anfiteatro e alla splendida cattedrale gotica.
La struttura fu realizzata in più stadi, ma il nucleo originario è di epoca federiciana. Il Puer Apuliae, Federico II per l’appunto, individuò nel Colle Albano di Lucera un luogo strategico per il controllo dei traffici commerciali della Capitanata, oltre ad essere un luogo facilmente difendibile in caso di attacco, essendo il colle costituito da pareti a strapiombo sulla fertile pianura del Tavoliere per tre dei quattro lati.
L’area attualmente occupata dalla fortezza, comunque, era stata già abitata in passato, addirittura fin dal II millennio a.C., per poi divenire sede di un accampamento dauno e dell’acropoli di Lucera in epoca romana.
Lucera fu, come tra l’altro anche Foggia, una città molto importante per l’imperatore svevo, che qui fece insediare una comunità di Saraceni di Sicilia, trasformando il centro dauno in un importante insediamento musulmano. I lavori per la costruzione del primo nucleo della fortezza risalgono al 1233: la struttura presentava una forma a torre con cortile centrale, con torrette angolari e decorazioni di stampo moresco.
Dopo la disfatta degli Svevi ad opera degli Angioini, il palazzo federiciano venne ampliato, andando a costituire l’attuale conformazione. La struttura venne destinata a carcere, stessa sorte che era toccata al più famoso Castel del Monte.
Carlo d’Angiò ordinò la realizzazione di un muro di circa 900 metri di perimetro, che avrebbe incorporato il palazzo federiciano e le nuove strutture realizzate, che furono abitate da famiglie provenzali, contrapposte ai musulmani di Federico II. Successivamente, la stessa colonia musulmana fu definitivamente spazzata via dalla volontà del sovrano angioino.
Fu un terremoto a metà del XV secolo a segnare la sorte del forte, che fu progressivamente abbandonato. Il materiale di risulta derivante da demolizioni delle strutture interne venne poi impiegato nel Settecento per la costruzione di nuovi edifici del centro storico di Lucera.
Solo nell’Ottocento l’interesse per la fortezza è stato risvegliato, grazie all’attività di alcuni importanti storici e studiosi italiani e stranieri. Nel 1871 venne, quindi, dichiarata monumento nazionale. Tra il 2016 e il 2017 sono stati stanziati in totale ben 5 milioni di euro per il recupero della struttura: i lavori sono iniziati nel novembre del 2022 e stanno interessando la parte a ridosso della cosiddetta “Torre della leonessa”, l’area più compromessa dell’intero fortilizio.
Giuseppe Mennea