Villa Curtopassi e il Conflitto Italo-Greco

Una splendida dimora biscegliese centro nevralgico del Secondo Conflitto Mondiale

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La nostra regione, con la sua forma protesa nell’Adriatico, è stata da sempre crocevia di popoli e passaggio obbligato nel rapporto con le popolazioni balcaniche, con cui sono state (e sono tuttora) importanti le numerose relazioni commerciali e culturali. Dalla penisola balcanica e, in particolare, dalla Grecia, partì la civilizzazione della nostra penisola all’epoca della Magna Grecia. Purtroppo, però, non sempre i rapporti con tali popolazioni sono stati ottimali. Basti pensare al conflitto Italo-Greco, quando la penisola balcanica tutta finì nelle mire del regime fascista.

Nella vicina Bisceglie esistono tuttora alcuni elementi legati a questa infamante campagna di conquista. Stiamo parlando di due strutture un tempo appartenenti a un unico grande latifondo: Villa Curtopassi e Villa Angelica, che furono residenza del duce e del suo quartier generale all’epoca del conflitto, nell’inverno 1940/41.

Il Feudo Curtopassi sorgeva e si sviluppava lungo l’attuale via Sant’Andrea, strada che conduceva da Bisceglie a Corato, in un luogo, quindi, strategico per i commerci tra i due centri. A testimonianza di ciò, la presenza di antiche vedette cinquecentesche, come la torre Palombara.

Nel corso del Settecento, quando si diffuse anche dalle nostre parti l’ideale del “vivere in villa”, fu costruita la grande Villa, su commessa dei marchesi Gianbattista e Giuseppe Curtopassi, della quale la più piccola Villa Angelica doveva costituire una sorta di dependance.

Dopo una serie di vicende e passaggi ereditari, la grande struttura con l’annesso giardino divennero proprietà del Generale Ciardi, che qui dimorò nel corso del Novecento.

Come anticipato, l’intera proprietà divenne di una certa importanza strategica nel corso del conflitto Italo-Greco: l’allora capo del Governo, Mussolini, scelse come sua dimora Villa Angelica, mentre il quartier generale occupò la vecchia Villa Curtopassi. La scelta ricadde su questa dimora poiché, oltre alla vicinanza della Puglia ai luoghi del conflitto, erano presenti alcune grotte che rappresentavano una via di fuga naturale verso Corato e Andria nel caso di complicazioni o attacchi.

Oggi Villa Angelica, di proprietà comunale, è divenuta biblioteca di comunità, mentre Villa Curtopassi, col suo più recente nome di Villa Ciardi, è una celebre sala ricevimenti.

La proprietà, nonostante sia stata tagliata dal tracciato della statale 16-bis, presenta ancora le caratteristiche tipiche della proprietà fondiaria del Settecento: l’antica dimora si sviluppa al termine di un lungo viale alberato e presenta un vasto cortile centrale, su cui si affacciano la cappella del piano terra e gli ambienti di rappresentanza del primo piano.

Il piano nobile si articola attorno a quattro grandi ambienti affrescati e impreziositi da mobilio d’epoca. Alle spalle di questi ambienti, un vasto loggiato permette uno scenografico affaccio sull’ampio giardino.

Giuseppe Mennea

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