Il 22 settembre 1940 nasceva Anna Karina, nome d’arte – coniato da Coco Chanel – di Hanna Karin Blarke Bayer, volto femminile della Nouvelle Vague francese.
Danese, si trasferisce a Parigi a soli 17 anni dove avviene l’incontro che le cambierà la vita, ovvero quello con Jean-Luc Godard, che all’epoca non aveva ancora debuttato come regista. Dopo aver rifiutato di recitare in “À bout de souffle” a causa di una scena di nudo, Godard le affida il ruolo di protagonista in “Le petit soldat” del 1960 – che uscirà solo tre anni dopo per problemi di censura legati ai contenuti politici del film – e in “Une femme est une femme” l’anno seguente quando i due convoleranno a nozze. Tuttavia, la fama di Anna Karina non è legata solo al nome di Godard. Anche dopo il divorzio da lui la sua carriera è stata altrettanto brillante, avendo recitato in film di altri grandi registi di calibro internazionale come Agnès Varda, Tony Richardson, Jacques Rivette e il nostro Luchino Visconti che l’ha diretta in “Lo straniero” affianco a, niente poco di meno che, Marcello Mastroianni.
È tratta da “Band à part” la scena iconica della sua corsa nel Louvre con i due co-protagonisti che sarà replicata anni dopo nel film “The dreamers” di Bernardo Bertolucci, oppure quella del ballo intorno a un tavolo da biliardo in “Vivre sa vie” ripresa nel videoclip di “Pop porno” del duo italiano “Il genio”. È morta a 79 anni, nel 2019, dopo tanti anni che conviveva e lottava con il cancro.
Interpretazioni intramontabili e irrepetibili e una bellezza statuaria è questo che rimane di Anna Karina e del suo talento.
Sofia Fasano