Il presepe è una tradizione natalizia molto radicata in Italia, che viene celebrata in tutte le famiglie e nelle scuole. La sua origine risale al XIII secolo, quando San Francesco d’Assisi, di ritorno dalla Terra Santa, volle ricreare in una grotta la scena della natività di Gesù in un piccolo paese della Sabina, Greccio in provincia di Rieti. Invitò gli abitanti del paese a partecipare alla rappresentazione, che fu un vero e proprio evento. Da allora, l’usanza del presepe si è diffusa in tutto il mondo cristiano, diventando un simbolo di speranza e di pace.
In Italia, il presepe è allestito nelle case, nelle chiese e nelle piazze e rappresenta un’occasione per riunirsi in famiglia e celebrare il Natale. Nelle scuole, il presepe viene spesso utilizzato per insegnare ai bambini la storia della natività e i valori cristiani, infatti, è la storia di un bimbo ebreo nato in una famiglia povera, che ha portato la pace e la speranza nel mondo. Gesù è il Figlio di Dio, ma è anche un uomo che ha condiviso la condizione umana. Ha vissuto in povertà, ha conosciuto la sofferenza e ha perdonato i suoi nemici. Il presepe è simbolo di tolleranza e di inclusione, perché insegna ai bambini che tutti gli esseri umani sono uguali, indipendentemente dalla loro religione, dalla loro etnia o dal loro status sociale.
Negli ultimi anni, si è discusso molto sulla presenza del presepe nelle scuole italiane. Alcuni ritengono che il presepe sia un simbolo religioso che non dovrebbe essere esposto in un luogo pubblico come la scuola. Altri, invece, sostengono che il presepe è un elemento della cultura italiana che dovrebbe essere preservato e trasmesso alle nuove generazioni.
La legge italiana non vieta la presenza del presepe nelle scuole. Tuttavia, è importante che il presepe venga presentato in modo rispettoso di tutte le fedi e di tutte le culture. È importante che i bambini siano educati alla tolleranza e al rispetto per le differenze perché questo è il significato proprio del presepe e del messaggio di Gesù.
Antonio Calisi