Maria Sklodowska, conosciuta anche come Marie Curie fu la prima donna a vincere il premio Nobel per ben due volte.
Passò gran parte della sua vita in laboratorio, circondata da provette e strumenti di chimica lavorando così instancabilmente fino a diventare una delle scienziate più importanti della storia.
Per lei però non fu facile dedicarsi alla scienza come potremmo pensare. All’epoca in Polonia le donne non potevano frequentare l’università e lei, come tante altre, fu costretta a studiare da autodidatta e ad iscriversi ad un’università segreta, la Flying University. Appena ne ebbe la possibilità, fece le valigie e andò a Parigi, dove finalmente si immatricolò all’università per studiare fisica, chimica e matematica fino a diventare la prima professoressa dell’università Sorbona di Parigi.
Qui conobbe l’amore della sua vita, Pierre Curie, un brillante ricercatore che studiava i campi magnetici e l’elettricità. Marie e Pierre non erano semplicemente due persone che si amavano, erano soci, una coppia di scienziati. Insieme infatti scoprirono due elementi nuovi, il polinomio e il radio. Grazie a questa scoperta vinsero il premio Nobel per la fisica nel 1903, ed è proprio in questo anno che Marie fu la prima donna a vincere un premio così prestigioso, da sempre vinto da soli uomini, premio che vinse una seconda volta nel 1911 grazie alle nuove scoperte sugli elementi radioattivi.
Non si fermò di certo qui. Ebbe anche un ruolo di rilievo durante la prima guerra mondiale: divenne direttrice della Croce Rossa francese, nel 1914 creò il primo centro di radiologia militare della Francia, inventò un apparecchio per le radiografie che potesse essere spostato facilmente. Lo chiamò «ambulanza radiologica», ma molte persone lo conoscevano con il nome di «piccola Curie», salvando così un milione di soldati!
Il suo impegno per la scienza le costò però caro. Per aver manipolato troppo tempo le sostanze radioattive che aveva scoperto Marie finì per morire di anemia.
Grazie alle sue scoperte avrebbe potuto diventare ricca ma invece preferì condividere le sue scoperte con tutti gli scienziati degli altri paesi per cercare di rendere il mondo un posto migliore.
Angelica Caputo