Lo scorso 19 novembre a Lusail Jaume Masia si è laureato campione del mondo della Moto3 e lo ha fatto con la Honda di Leopard Racing. Il valenciano, considerato l’ennesimo talento iberico sin dal debutto iridato del 2017, è riuscito a vincere quel titolo tanto desiderato e voluto che sembrava quasi maledetto. La squadra diretta da Miodrag Kotur e Christian Lundberg riconquista l’alloro iridata a quattro anni di distanza dal trionfo di Lorenzo Dalla Porta.
Al sesto anno completo nel Motomondiale, Masia ce l’ha fatta ma ha dovuto difendersi con le unghie e con i denti contro l’esercito del Gruppo Pierer composto da KTM, Gas Gas, CFMoto e Husqvarna. Questo perché mentre i suoi rivali Sasaki, Alonso, Öncü e Holgado hanno corso in sella alla più competitiva RC 250 GP, Jaume è tornato alla Honda NSF250R con cui aveva gareggiato nel 2020 sempre con il team Leopard.
Facciamo un piccolo salto indietro nel tempo di tre anni. Nell’anno condizionato dalla pandemia COVID-19, Masia si presenta ai nastri di partenza come uno dei favoriti al titolo della classe leggera. Dopo aver perso il podio in Qatar ed essere giunto secondo in Austria, El Cachorro ha vinto le due gare di Aragón chiudendo al sesto posto in classifica.
Dopo due anni con KTM Ajo, Masia è tornato nella squadra italo-lussemburghese. Come detto, il divario tecnico tra KTM e Honda è stato un handicap per tutta la stagione. Ma Jaume a differenza degli altri piloti della casa giapponese si è rimboccato le maniche ed è sempre stato nelle posizioni che contano in ogni gara. Non a caso su cinque vittorie della Honda, quattro portano la sua firma.
In Qatar Jaume Masia ha chiuso un cerchio vincendo il suo primo titolo mondiale. E per una volta lasciamo da parte le critiche per la sua condotta di gara e per quella del compagno di squadra Adrian Fernandez. È stato il pilota più vincente della stagione con quattro successi a pari merito con il rookie David Alonso. In più, ha beneficiato della sua esperienza sommando l’istinto alla pazienza di aspettare gli ultimi giri prima di dare l’assalto alla vittoria.
Per questa ragione le polemiche stanno a zero. Masia ha vinto con merito il mondiale. Nonostante tutto.
Foto: motogp.com
Paolo Gabriel Fasano