In questi giorni in cui regna l’atmosfera natalizia, ci si premura di addobbare le case a festa, con ghirlande, alberi di Natale e presepi; questi ultimi divennero una tradizione grazie a San Francesco, che nel 1223 mise in scena nella località umbra di Greccio il primo esempio di presepe vivente, dipinto da Giotto sulle pareti della Basilica superiore di San Francesco d’Assisi.
Tuttavia il museo archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa conserva la più antica rappresentazione della natività di Gesù, scolpita su un sarcofago in marmo risalente al IV d.C. Esso fu fatto realizzare dal conte Valerio per accogliere la salma della moglie Adelfia; da cui deriva la denominazione affermatasi di Sarcofaco di Adelfia. L’opera fu rinvenuta all’interno delle Catacombe di San Giovanni di Siracusa nel 1872, nel corso degli scavi condotti dall’archeologo Francesco Cavallari. Al centro del sarcofago si situa un medaglione recante l’effigie dei due coniugi, mentre ai lati sono illustrate scene dell’Antico e del Nuovo Testamento, fra cui salta all’occhio la scena della nascita di Cristo. Si riconoscono, inoltre, i tre magi che custodiscono tra le mani i doni per il bambinello, posto in una mangiatoia tra il bue e l’asino e con accanto Maria e Giuseppe.
Tuttavia il museo archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa conserva la più antica rappresentazione della natività di Gesù, scolpita su un sarcofago in marmo risalente al IV d.C. Esso fu fatto realizzare dal conte Valerio per accogliere la salma della moglie Adelfia; da cui deriva la denominazione affermatasi di Sarcofaco di Adelfia. L’opera fu rinvenuta all’interno delle Catacombe di San Giovanni di Siracusa nel 1872, nel corso degli scavi condotti dall’archeologo Francesco Cavallari. Al centro del sarcofago si situa un medaglione recante l’effigie dei due coniugi, mentre ai lati sono illustrate scene dell’Antico e del Nuovo Testamento, fra cui salta all’occhio la scena della nascita di Cristo. Si riconoscono, inoltre, i tre magi che custodiscono tra le mani i doni per il bambinello, posto in una mangiatoia tra il bue e l’asino e con accanto Maria e Giuseppe.
Maria Elide Lovero