Emma Seligman sta facendo parlare di sé da qualche anno a questa parte. Giovane regista canadese – ha solo 28 anni -, nel 2020 riprende in mano con successo l’umorismo yiddish. Nato come progetto di tesi, “Shiva Baby” da corto è divenuto il primo lungometraggio da lei diretto. La vicenda al centro del film è proprio una seduta di shiva, il rituale che sussegue a una sepoltura e che precede un lutto di sette giorni nella religione ebraica. Protagonista è Danielle (Rachel Sennott), una giovane donna senza alcuna prospettiva futura, in cui è facile rivedere molti ventenni di oggi, che si trova a barcamenarsi tra tutte le domande insidiose e fastidiose dei parenti. In più, a rendere la situazione sempre più bizzarra, fanno capolino anche la sua ex fidanzata, elogiata per la sua brillante carriera (interpretata dalla talentuosa Molly Gordon, da poco anche regista), e lo sugar daddy di Danielle con moglie e figlio neonato al seguito.
“Bottoms”, l’opera seconda di Seligman che è già diventata un film cult, ha, invece, aggiornato i canoni della commedia adolescenziale americana. Tuttavia, a scardinare l’immaginario classico dell’high school movie ci aveva già pensato Olivia Wilde con il suo debutto alla regia “Booksmart – La rivincita delle sfigate” (2019): ora le protagoniste possono essere anche delle ragazze legittimate a comportarsi normalmente come dei ragazzi. “Bottoms” cita il “Fight Club” di Fincher ed è altrettanto sanguinolento, brutale ed esplosivo (letteralmente). Interpreti sono le comedian Rachel Sennott, che torna a collaborare con Seligman dopo il già citato “Shiva Baby”, qui anche co-sceneggiatrice, e Ayo Edebiri, star rivelazione della serie “The Bear”.
Sofia Fasano