La Giunta comunale ha adottato due importanti delibere, a distanza di qualche giorno l’una dall’altra, rispettivamente in data 14 e 21 dicembre scorso, concernenti rispettivamente l’atto di rimodulazione del Piano delle Performance 2023-2025, e il Documento Unico di Programmazione (DUP) 2024-2026 di accompagno al bilancio previsionale triennale, da portare all’approvazione del Consiglio Comunale.
Due provvedimenti che, in conformità a quanto disposto dall’Ordinamento giuridico-contabile degli Enti Locali, enucleano le linee stategiche e operative cui l’Istituzione comunale è chiamata ad attuare per conseguire gli obiettivi politico-gestionali che il dott. Sollecito si è dato con il programma di governo per tutto il corso del suo mandato.
Francamente non ho colto grandi novità riguardo a un quadro d’intenti a lungo proclamati e di scelte operative, già in via di attuazione, a sfondo turistico-ricreativo, socio-economico e edilizio-produttivo. Tanto più se si considera che anche quelle poche nuove prospettazioni, in termini di opere pubbliche e di forniture di servizi nei vari campi di attività dell’Ente, siano sempre condizionate alla disponibilità di coperture finanziarie da reperire fuori dal bilancio comunale. Comunque, mi ha sorpreso che anche il dott. Sollecito, come il suo predecessore, non ha manifestato né ha considerato, come impegno politico per la sua azione di governo, l’intenzione di dar corso al progetto del Parco naturalistico in Contrada “Lama Castello”, nella porzione di territorio a monte della linea ferroviaria e a confine del tracciato stradale a grande scorrimento.
Giova, infatti, ricordare che, a gennaio 2016, un’argomentata petizione popolare, promossa dalla locale Associazione Ambientalista, fu presentata al Comune, accompagnata dalla sottoscrizione di qualche migliaio di cittadini, che prospettava la creazione di un parco naturalistico in contrada “Lama Castello”. L’individuazione di quel sito da destinare a parco pubblico cittadino non era causale, giacché la cosiddetta vallata, oggetto della petizione, era stata sottoposta a tutela ambientale, per la presenza di un importante ecosistema naturalistico, dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (DGR n.176 del 16.02.2015).
Tuttavia, nonostante il contributo offerto alla Direzione Tecnica del Comune, all’epoca diretta dall’ing. Trematore, dai volontari dell’Associazione promotrice, in termini di analisi del valore scientico e naturalistico dell’area come anche di certificazione catastale delle unità agrarie inserite all’interno del territorio, sottoposto a salvaguardia, quella petizione popolare non ha giammai avuto alcun riscontro formale.
Nel senso che la precedente Amministrazione Depalma ha sempre tergiversato nel prendere in seria considerazione quanto atteso dalla volontà popolare, dal momento che non ha mai incaricato il Dirigente competente di procedere, alla luce della pianificazione regionale, alla elaborazione di una progettazione, sia pure preliminare, dell’area naturalistica come parco a verde pubblico comunale. E si è pure sottratta al vincolo imposto dall’Ordinamento comunale di investire il Consiglio comunale per la disamina dell’iniziativa popolare volta a convertire a riserva naturalistica della biodiversità la Vallata di lama Castello.
L’Amministrazione civica, di fatto, ha contravvenuto al dispositivo dell’art.13 del Regolamento di partecipazione popolare, che ammette la presentazione di petizioni da parte della comunità locale e fissa il termine massimo di 90 giorni per la loro istruttoria, esame e conseguente decisione da parte dell’Assise civica.
Piuttosto, si è dedicata, per la verità sin dall’epoca del Sindaco, prof. Antonello Natalicchio, a programmare e dar corso al progetto di bonifica dei terreni, sempre in contrada Lama Castello, posti, però, a valle della linea ferroviaria, sul confine est dell’ex stabilimento delle ferriere, avendo ricevuto ben due cospicue assegnazioni finanziarie dalla Regione (POR- FSE 2014-2020 Asse VI, Azione 6.2). Suoli questi che, con l’intervento di rimozione del materiale di loppa da altoforno, ivi abbancato, sono stati espropriati ai proprietari e divenuti interamente di proprietà comunale, dietro pagamento di un indennizzo complessivo di € 12.713,30.
Nessuna progettazione, invece, è stata mai predisposta per preservare l’area vincolata dal PPTR, situata oltre la linea ferroviaria, potendo acquisire anche questa alla proprietà comunale mediante esproprio dei relativi suoli agricoli, per destinarla a parco naturalistico pubblico, come richiesto da gran parte della comunità cittadina.
Non riscotrando, dunque, anche nel programma degli interventi di governo del dott. Sollecito, alcuna azione rivolta a costituire l’area naturalistica della “Lama Castello”, ancorchè tipizzata come tale pure dal PUG, è da ritenere che, allo stato, manchi effettivamente la volontà politica di dotare la città del parco pubblico così come prospettato dall’Associazione Ambientalista e condiviso dalla comunità cittadina.
Tuttavia, non posso pensare che, a fronte del perdurare di tanta indifferenza di chi governa, si sia generata una sorta di generalizzata rassegnazione a rinunciare al pur legittimo proposito di far sopravvivere l’ambiente naturalistico dell’intera “vallata” con una qualche concreta operazione atta a tutelarne la biodiversità di fauna e di flora che è, pur sempre, un patrimonio inestimabile della nostra realta agreste.
Non credo ci si possa permettere di correre il rischio che vada a degradarsi definitivamente quel comprensorio naturalistico in assenza di un appropriato intervento pubblico che possa preservarlo nella sua integrale ricchezza di specie faunistiche e floreali selvatiche.
E tanto va sicuramente evitato col tornare ad attenzionare sulla questione l’attuale potere politico, magari con la riproposizione della petizione a suo tempo inoltrata dall’Associazione Ambientalista. Ed anzi, suggerirei al Direttivo dell’Associazione che la nuova sollecitazione popolare venga organizzata in maniera più incisiva, invitando i cittadini e non, che sono favorevoli all’istituzione del parco, a inviare direttamente al Sindaco un messaggio univoco di conferma della petizione con una e-mail al suo indirizzo di posta elettronica: sindaco@comune.giovinazzo.ba.it.
Giuseppe Maldarella