150 anni di Impressionismo

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L’impressionismo ha rappresentato una celebre corrente artistica sorta a Parigi tra 1860 e 1870 e frequentata da un gruppo di artisti che propose un metodo di pittura innovativo.

Si può collocare la data di nascita simbolica dell’Impressionismo al 15 aprile 1874, giorno in cui, presso lo studio del fotografo Nadar, si tenne una mostra di opere di artisti respinti dal Salon di Parigi, la quale attirò feroci polemiche. Il nome del movimento fu coniato con ironia e disistima dal critico d’arte Louis Leroy, che si ispirò all’opera “Impression, soleil levant” (Impressione, levare del Sole), dipinto del noto Claude Monet.
Gli impressionisti non solo si orientarono verso soggetti e panorami poco praticati in passato, ma abbandonarono anche gli atelier per lavorare all’aperto nelle campagne, nelle periferie, nelle piazze, affascinati dalla luce e dal cambiamento che subiscono i soggetti al mutare della luce stessa durante il giorno.
Per celebrare il centocinquantesimo anniversario dell’Impressionismo, il Musée d’Orsay parigino presterà numerose sue opere a trenta musei francesi ed esteri, proponendo a sua volta delle mostre di recente ed originale ideazione, al fine di istituire una sinergia tra enti culturali e diversificare l’offerta di ciascun sito. Fra gli eventi di spicco dell’anno, figura certamente il Festival Impressionista della Normandia, dalla natura pluridisciplinare, che si svolgerà per la quinta volta nella sua storia dal 22 marzo al 22 settembre 2024 nella città di Rouen presso il Musée des Beaux-Arts. L’obiettivo di tali iniziative è permettere ai visitatori di riscoprire una branca dell’arte a lungo vittima di damnatio memoriae per via del suo carattere rivoluzionario e far cogliere la natura radicale del movimento.
Le località francesi in cui maggiormente si trovano raccolte collezioni temporanee inerenti all’anniversario sono numerosissime, quali Parigi, Le Havre, Strasburgo, Tourcoing, Clermont-Ferrand, Chartres, Ajaccio, Nizza, Bordeaux, Nantes, Montpellier e Pont-Aven.
Si tratta, dunque, di un’occasione unica offerta dalla Francia per immergersi nella produzione artistica di un’altra epoca e porsi nel ruolo di interlocutore di discussioni estetiche ed etiche che si protraggono da più di un secolo e hanno costituito dei conflitti societari.
Maria Elide Lovero
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