Il Dantedì è una giornata nazionale che celebra il 25 marzo il poeta italiano Dante Alighieri nel giorno in cui, secondo la tradizione, avvenne quel suo celebre smarrimento “della retta via” di cui si narra nella prima terzina della sua opera maestra, ovvero la “Divina commedia”. Istituita nel 2020 in vista del settecentenario della sua morte l’anno seguente, si susseguono da allora eventi culturali per ricordare il Sommo poeta.
Ad attribuirle l’aggettivo “divina” è stato Giovanni Boccaccio, primo studioso di Dante e autore del “Trattatello in laude di Dante”. A quest’opera trecentesca, una delle prime biografie dell’Alighieri, si ispira il film di Pupi Avati del 2022, “Dante”, un lungometraggio che segue la storia romanzata dell’amore del giovane Dante (Alessandro Sperduti) per Beatrice e ripercorre la sua vita segnata dall’esilio e dall’ingiustizia. Boccaccio, interpretato da Sergio Castellitto, dopo la sua morte, ripercorre da Ravenna a Firenze i suoi luoghi di quegli anni e dunque conventi, borghi, castelli e biblioteche.
Tuttavia, il contributo a noi posteri di Dante non è circoscritto alla sola “Commedia”, bensì ricordiamo anche come per il “De vulgari eloquentia” sia stato definito “un dialettologo ante-litteram” per la lungimiranza con cui ha individuato un gran numero di varietà linguistiche presenti al suo tempo in Italia.
Sofia Fasano