In questi giorni di preparazione alla Pasqua, una delle manifestazioni più celebri in molte località della Puglia, Sicilia, Sardegna, Molise, Campania, Abruzzo, Liguria e addirittura in alcune comunità del
la Spagna è rappresentata dalla Processione dei Misteri, che si svolge nel Giovedì o Venerdì della Settimana Santa. Tale evento prevede di condurre in processione svariati gruppi scultorei, raffiguranti diversi momenti della Passione di Cristo, fra cui spiccano le immagini della sua crocifissione e morte. Si tramanda che l’origine di tale tradizione sia da collocare nel XV secolo; tuttavia le testimonianze materiali più antiche risalgono al XVI secolo e corrispondono spesso a statue in legno, cartapesta o materiali da riciclo, riconosciute come opere di valore dell’arte scultorea a cavallo fra XVII e XVIII secolo.
L’espressione diffusa di “Mistero Pasquale” richiama il simbolo grazie al quale trova compimento il disegno divino di portare l’umanità a uno stato di verità e salvezza.Il termine mistero, inoltre, sin dagli albori del Cristianesimo, viene adoperato con notevole frequenza e tale dato induce a cogliere un legame con i culti misterici precristiani su cui il mistero cristiano si sarebbe affermato in quanto unico propriamente salvifico. Nel teatro d’epoca medievale i misteri indicavano le scene dei drammi sacri tratte dalla Bibbia: dunque i misteri portati in processione esprimono il retaggio della teatralità e religiosità medievale, di cui ripropongono la Via Crucis, ricca di esasperazione ed elementi realistici. Un esempio è dato dalle ferite aperte e sanguinanti che ritrovano riscontro nell’iconografia del Cristo crocifisso.
La processione, accompagnata da canti e capace di protrarsi per molte ore, prevede una organizzazione complessa che vede coinvolta l’intera comunità, organizzata in confraternite che custodiscono i gruppi scultorei da portare a braccio. In Puglia si tiene a Valenzano una delle processioni più famose e antiche del Meridione, oltre che ricche, giacché essa conta ben 52 Sacri Misteri: la sua origine, infatti, è documentata dal 1675, in cui nacque grazie ai Frati Francescani.
Questa tradizione, che affonda le sue radici nella cultura ed arte antiche, risulta ancora piuttosto sentita fra i fedeli, oltre che emozionante e suggestiva, tanto da tratteggiare un comune denominatore del folklore di svariate località, anche lontane fra loro, e un segno distintivo d’orgoglio per le famiglie che possiedono gli insiemi scultorei da generazioni.
Maria Elide Lovero