Il progetto Le pietre che parlano, proposto da Michele Agostinelli e Concetta Antonelli, nasce nell’ambito del rispetto profondo e autentico del territorio, con natura e caratteristiche che gli appartengono.
Nella cornice della natura, che è anche essenza, il progetto della rassegna Le pietre che parlano, vede l’antica masseria divenire cenacolo per le arti: musica, pittura, attività letteraria, espressioni naturali della creatività dell’essere umano, così come le colture, i boschi, la fauna esprimono la loro biodiversità e la creatività del territorio, quando essa viene curata e protetta.
In questo ambito, sabato 20 aprile alle ore 18, dialogheranno del libro Il lungo volo del falco di Virgilio Franzel, l’autore e Concetta Antonelli
Nato nel 1941 ad Avellino, Virgilio Franzel ha frequentato il liceo classico a Brindisi, poi si è laureato a Bari in ingegneria elettrotecnica. Ha svolto l’attività di ingegnere prima in un colosso dell’informatica e poi in un noto ospedale pugliese. Con la pensione ha dato corso alla sua vocazione umanistica dedicandosi alla pittura, alla ceramica, alla narrativa e alla poesia.
Fa parte di associazioni e movimenti culturali, è membro attivo di Haiku Column University di Tokyo, compare in varie raccolte di poesie di autori diversi.
Il ritrovamento di oltre tremila documenti, risalenti alla seconda metà del XIX secolo, ha permesso di ricostruire le vicende di una famiglia calabrese vissuta a cavallo dell’Unità d’Italia in Longobucco, piccolo paese della Sila greca. Il ricco epistolario ha dato lo spunto per immaginare pensieri e sentimenti e ricostruire gli aspetti psicologici dei vari personaggi.
Ne è scaturito un romanzo, in cui tutto ruota intorno al vetusto palazzo padronale. Aveva capito, l’autore, che Casa Mazza, al di là delle avventure terrene di quella famiglia, era testimone muta delle loro passioni capaci di trasmettere ai discendenti moniti e vibrazioni.
Ormai però questa casa non costituisce più un sicuro punto di riferimento, quindi l’autore ha desiderato, scrivendo questa storia, che quelle vibrazioni non andassero perse e che si trasmettessero ancora ai viandanti che sarebbero passati per quelle antiche stanze.
Tutta la vita del protagonista è improntata al desiderio di conoscere, di volare alto, di scoprire cose nuove o di vedere cose vecchie con una prospettiva diversa e con una scala di valori più ampia. Il volo, l’estasi, la sua capacità di sollevarsi al di sopra delle cose caratterizzano l’inizio e la fine del racconto.
L’evento è a ingresso gratuito.
Masseria Dirupo, 20 aprile 2024
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Francesco Saverio Masellis