Lo scorso 20 aprile è stata inaugurata presso il Castello di Conversano un’importantissima mostra su uno degli artisti più interessanti del ‘900, vale a dire Marc Chagall. La mostra, intitolata “Chagall. Sogno d’amore”, vuole indagare l’intera esistenza e produzione dell’artista con più di cento opere esposte.
L’evento, che si pone in diretto contatto con la mostra tenuta lo scorso anno su Antonio Ligabue, interesserà la città di Conversano fino al prossimo 27 ottobre. A fianco del Comune, ancora una volta Arthemisia, che ha voluto rilanciare l’offerta culturale dopo il grande successo della precedente esperienza.
Marc Chagall fu un ebreo russo che, a causa del suo credo religioso, si trasferì a Parigi nel 1910, dove venne a contatto con tutte le principali correnti dell’epoca, pur senza aderire formalmente a nessuna di esse, per sviluppare uno stile completamente personale. Venne coinvolto nell’esperienza della Rivoluzione Russa, arrivando a fondare una sua scuola in Patria, salvo poi tornare in Francia a causa della contestazione da parte del regime comunista.
A causa della Seconda Guerra Mondiale, poi, Chagall lascia la Francia per la Spagna, il Portogallo e, infine, gli Stati Uniti. Dopo la perdita della moglie, nel 1944, attenderà il 1948 per trasferirsi nuovamente in Francia. Stabilitosi in Provenza, vi rimarrà fino alla morte, avvenuta nel 1985.
Le opere provengono interamente da collezioni private e consentono di analizzare lo sviluppo dello stile dell’artista nel periodo dal 1925 in poi. I temi sono molteplici e vanno dalla religione alla patria, dalle opere in cui il soggetto principale è la moglie a quelle che analizzano il mondo delle favole, tutti temi accomunati dall’amore, espresso dall’artista tramite colori vivaci e un tipico stile onirico.
I temi religiosi appresi da bambino sono, ad esempio, reinterpretati in chiave contemporanea all’interno della serie sulla “Storia dell’Esodo”, creando un parallelismo tra l’esodo come raccontato dalle Sacre Scritture e la condizione ebraica nel corso della Seconda Guerra Mondiale, allorquando gli ebrei come Chagall furono costretti a lasciare la Francia a seguito dell’invasione nazista.
Un altro tema legato all’infanzia è quello delle favole: a Chagall, infatti, venne commissionata la rappresentazione delle Favole di La Fontaine, un importante narratore francese del Seicento. In questa produzione appare un forte legame con la terra russa, poiché le opere sembrano ricordare le icone e i lubki, ovvero delle stampe molto diffuse e usate per istruire gli analfabeti.
Allo stesso modo, Chagall si interessò di letteratura, andando a illustrare i componimenti di alcuni poeti francesi dell’epoca suoi conoscenti e andando in prima persona a comporre versi. A questa parte della produzione artistica si riferisce la sezione della mostra intitolata “Poesie”.
Infine, la mostra indaga l’amore dell’artista per Parigi, la città che lo accolse da esule, e per la moglie Bella Rosenfeld.
L’esposizione è visitabile dal martedì al venerdì, orario 10.00-13.30/15.30-19.00, e il sabato e la domenica, orario 10.00-13-30/15.30-20.30. Per informazioni e costi del biglietto si consiglia di consultare il sito di Arthemisia.
Giuseppe Mennea