Il 2 maggio 1519 moriva Leonardo da Vinci

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Il 2 maggio 1519 moriva ad Amboise in Francia un artista, scienziato ed inventore italiano tra i più celebri al mondo quale è Leonardo da Vinci. Nato ad Anchiano in Toscana nel 1452 da una relazione clandestina tra il notaio Piero da Vinci e Caterina di Meo Lippi, donna di origini modeste, ebbe un’esistenza ricca e stimolante.

Nel trattato “Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori ” di Giorgio Vasari, nelle pagine dedicate a Leonardo leggiamo: «Adunque mirabile e celeste fu Lionardo, nipote di Ser Piero da Vinci, che veramente bonissimo zio e parente gli fu, nell’aiutarlo in giovinezza».
La sua indole curiosa e l’intelligenza vivace emersero sin dalla prima infanzia, assieme al talento per il disegno, che convinsero suo padre ad affidarlo ad Andrea del Verrocchio, il più illustre maestro fiorentino dell’epoca, celebre architetto, pittore, scultore ed intagliatore, presso cui Leonardo potè apprendere rudimenti vari e approfondire la geometria, la prospettiva e l’anatomia.
Il maestro, cogliendo il suo talento, non esitò ad assegnargli compiti impegnativi, come la realizzazione de “Il battesimo di Cristo”, notevole esito artistico attualmente conservato agli Uffizi.
Benché il suo interesse precipuo fosse il disegno, non trascurò grazie alla sua natura poliedrica lo studio della musica, cui si applicò con ingegno tanto da costruire da sé i propri strumenti; similmente si dedicò ad ambiti quali la natura e la zoologia, sino alla progettazione di macchine belliche e fortificazioni, tutto con l’ausilio del disegno, motore della sua immaginazione.

La sua vita vide un punto di svolta nel 1482, anno in cui fu invitato alla corte milanese di Ludovico Sforza, dove fu accolto con entusiasmo ed ospitato per 18 anni, durante i quali i suoi progetti poterono essere realizzati, grazie alla sovvenzione economica garantitagli. Per la corte disegnò costumi, ideò fortificazioni, armi, un monumento equestre ed opere di ingegneria civile. Tuttavia, fu in ambito artistico che lasciò la traccia più marcata, realizzando ritratti, pale d’altare e la decorazione del refettorio del Convento di Santa Maria delle Grazie, fra cui si distinse l’enorme dipinto murale intitolato “Ultima Cena”, episodio evangelico in cui Cristo festeggiava la Pasqua ebraica assieme ai discepoli.

Il suo soggiorno da sogno a Milano venne bruscamente interrotto dalle truppe francesi di Luigi XII che rivendica il possesso del ducato; al suo ritorno a Firenze, i Medici sono caduti e la repubblica rappresenta una nuova sfida per gli artisti. A lui e Michelangelo, i due astri del tempo, venne affidata la decorazione della Sala del Maggior Consiglio a Palazzo Vecchio, al fine di celebrare su opposte pareti la gloria militare di Firenze; Michelangelo, però, interruppe il lavoro per far ritorno a Roma, mentre Leonardo, pur portando a termine la commissione, fece sciogliere rapidamente i dipinti per via di una innovativa tecnica pittorica poco resistente.
È noto, inoltre, che fosse in grado di scrivere con fluidità da destra verso sinistra i propri manoscritti così che per leggerli risulta necessario uno specchio che rifletta il senso corretto di lettura, elemento grafologico che denota una spiccata e divergente intelligenza. Fra le sue creazioni più notevoli e stupefacenti troviamo una macchina volante alata, il paracadute, un ponte girevole, l’elicottero, un cannone corredato di 33 canne, l’anemometro, l’attrezzatura subacquea e un prototipo di automobile, che ne confermano il talento.
Il genio di Leonardo da Vinci è stato nel 2019 posto nuovamente all’attenzione del grande pubblico dal film del regista Jesus Garces Lambert, dal titolo “Io, Leonardo”, avente per protagonista Luca Argentero.
Maria Elide Lovero
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