Domani è un grande giorno per il cinema italiano. In serata, infatti, avrà luogo la cerimonia di premiazione dei David di Donatello, il più importante riconoscimento cinematografico in Italia, alla pari dei premi César in Francia o dei Goya in Spagna.
Il 2023 è stato un anno prolifero di grandi titoli e soprattutto di tante opere prime. Difatti, sono tanti gli attori e le attrici che hanno fatto il loro debutto dietro la macchina da presa. Non solo Paola Cortellesi con il suo acclamatissimo “C’è ancora domani”, o Micaela Ramazzotti premiata lo scorso anno a Venezia per “Felicità ”, o Kasia Smutniak con il suo documentario “Mur”, ma anche Giuseppe Fiorello che racconta una vera storia di cronaca in “Stranizza d’amuri” o Michele Riondino con “Palazzina Laf” e la situazione precaria dei lavoratori dell’Ilva. Tuttavia, proprio la categoria per il miglior esordio alla regia fa venire a galla diverse problematiche poiché, innanzitutto, l’età anagrafica dei candidati è superiore ai quarant’anni o ai cinquanta, sacrificando così i veri registi emergenti, ossia i giovani, soprattutto gli studenti di cinema in questo campo, a favore di chi una carriera artistica l’ha già costruita negli anni. Oppure questo significa che oggigiorno il percorso attoriale è piuttosto solo una gavetta per divenire infine regista? È evidente che le case di produzione non vogliano correre nessun rischio e pensino tuttalpiù a tutelare una maggior vendita dei loro prodotti.
Detto ciò sono aperte le scommesse per le vittorie di domani sera.
Sofia Fasano