Il 30 maggio 1928 nasceva Agnès Varda

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Agnès Varda con la figlia Rosalie.

Nel documentario autobiografico “Les plages d’Agnès” (letteralmente “Le spiagge di Agnès”) si definiva una “vecchietta paffutella e chiacchierona” – a quel tempo aveva ottant’anni. 

Agnès Varda, di cui oggi ricorrerebbe il 96esimo compleanno (era nata il 30 maggio 1928), è stata una regista, sceneggiatrice e fotografa belga. Ma questa riduzione enciclopedica non le si addice per nulla. Con il suo film d’esordio “Cléo dalle 5 alle 7” non solo fa capolino come prima donna nella cosiddetta “nouvelle vague” (lo stile cinematografico che in quegli anni andava affermandosi in Francia), ma lo fa con una prosa al femminile. 

Nel corso della sua carriera si è dimostrata una prolifera realizzatrice e vincitrice di numerosi riconoscimenti a livello internazionale. “Le bonheur” (letteralmente sarebbe “La felicità”, ma il titolo italiano scelto per questo lungometraggio è “Il verde prato dell’amore”) si è aggiudicato l’Orso d’argento alla Berlinale, “Senza tetto né legge” il Leone d’oro alla Biennale del Cinema di Venezia, un film, quest’ultimo, che narra le vicende realmente accadute di una ragazza senzatetto dal carattere forte che dopo vari vagabondaggi viene trovata morta per il freddo. Nel film, Mona, la protagonista, afferma di voler vivere senza dover rispettare alcune leggi o convenzioni sociali.

Il motivo del documentario è stato molto caro a Varda tanto da realizzarne diversi su vari temi, personali o più legati alla difficile contemporaneità del momento. Quello sull’organizzazione delle Pantere Nere, sulla precaria situazione degli artisti di graffiti nella Los Angeles degli anni Ottanta (“Mur Murs”) o ancora quello biografico su Jane Birkin. Per quanto riguarda i cortometraggi, invece, spaziano anche geograficamente: da San Francisco quando la regista si mette sulle tracce del suo lontano zio Yanco (la sua famiglia dal lato paterno è greca) fino in Iran dove segue una coppia innamorata. 

Insomma, Agnès Varda per la sua sensibilità nella scelta dei soggetti e della fotografia è stata apprezzata anche da figure del cinema contemporaneo come Alice Rohrwacher, Nanni Moretti e tanti altri tanto che nel 2008 le è stato consegnato l’Oscar onorario. 

Sofia Fasano

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