Si chiude l’esperienza SanPArt, festival dei murales a Bari

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Con l’inaugurazione, oggi 7 giugno 2024, dell’ultimo murale, si conclude il progetto SanPArt, che ormai dall’anno scorso anima le strade del quartiere San Paolo, periferia di Bari, per realizzare coloratissimi murales e tentare di riqualificare un’area che è stata per molto tempo lontana dall’iniziativa politica del capoluogo pugliese.

Il progetto è stato avviato il 26 aprile scorso, dopo aver vinto l’avviso pubblico “Arte Urbana” promosso dall’assessorato alle Culture e al Turismo, finanziato con 200 mila euro di fondi POC METRO. L’idea è stata promossa da Doc Creativity in collaborazione con Studio Progettazione IDEA, rispettivamente una cooperativa di artisti e uno studio di architettura.

La misura si inserisce in un più ampio progetto di rigenerazione del rione, iniziato l’anno scorso con l’inaugurazione del “Quartiere Museo San Paolo” e realizzazione di altri murales e con il recupero e la riforestazione di aree pubbliche trasformate in piazze e luoghi di ritrovo per i residenti.

Oltre che alla mera realizzazione dei murales, quest’anno sono stati implementati anche alcuni laboratori, per evitare che la misura fosse calata dall’alto e favorire una realtà di scambio reciproco tra gli artisti internazionali che hanno realizzato i murales e gli abitanti del quartiere, al fine di “promuovere la cultura e l’arte come fine a se stesse”, come ha commentato Eleonora Peluso di IDEA. Tra i laboratori più apprezzati, sicuramente quello di scrittura rap.

SanPArt, acronimo di SanPaoloArte, prevedeva originariamente 11 nuovi murales, cui se n’è aggiunto in corso d’opera un dodicesimo per ricordare il rapper barese Walino venuto a mancare lo scorso anno. I temi presi in considerazione per la realizzazione delle opere sono da un lato il rispetto del territorio, con la Puglia che fa da protagonista, dall’altro elementi come la musica, la multiculturalità, il futuro, la tradizione, la cucina e la vegetazione.

Gli artisti coinvolti fanno capo a ben sette Paesi diversi, dalla Grecia al Regno Unito, dal Brasile alla Spagna, per proseguire con Francia, Belgio e Italia. Il primo murale ad essere realizzato è stato commissionato a Vesod, un artista che opera a Venaria Reale (TO) e che predilige da un lato il futurismo, dall’altro l’arte rinascimentale e medievale. Per questo motivo, il murale realizzato è un grande omaggio al romanico pugliese, con la rappresentazione del rosone della Cattedrale di San Sabino, simbolo identitario della città.

Particolarmente interessanti, poi, due murales: il primo vuole essere una sorta di legame con l’area che circonda il quartiere, Lama Balice, di cui è riprodotta la vegetazione selvatica; l’altro rappresenta Santa Rita, su richiesta degli abitanti del rione, che viene raffigurata con le sembianze di un’abitante del quartiere, un po’ come alcuni anni fa l’artista napoletano Jorit fece per San Gennaro nel murale di Forcella. Quest’ultimo murale, in particolare, fa il paio con un altro realizzato vicino la rotonda di Capo Scardicchio e vuole essere un omaggio alle donne del quartiere.

Il lavoro è stato inaugurato il 31 maggio con SanParty, una conferenza con visita guidata alla scoperta dei murales, dj set ed esibizione dei partecipanti al laboratorio di rap assieme ai Bari Jungle Brothers.

Giuseppe Mennea

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