L’Italia sta operando in prima linea per lo sviluppo di un progetto pioneristico in Europa, consistente nella creazione del Fascicolo sanitario elettronico 2.0 (Fse), che sarà attivo entro il 31 dicembre 2024 e vedrà il suo completo avvio entro il 2026. Il fascicolo si configura come un portale digitale in cui saranno presenti e costantemente aggiornate le informazioni relative alla salute dei cittadini italiani, al fine di garantire facilmente ad operatori sanitari e cittadini stessi l’accesso a dati importanti, come le vaccinazioni, le allergie, le prescrizioni mediche per l’acquisto di un farmaco e i risultati dell’emocromo.
Entro la fine dell’anno in corso sarà possibile servirsi del Fse per prenotare esami e visite, consultare referti medici, pagare ticket sanitari e, infine, cambiare il proprio medico di base. Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha evidenziato che in tal modo si “semplificherà l’accesso ai servizi sanitari” su tutto il territorio nazionale, spesso complicato a causa delle numerose piattaforme in uso, non di rado sovraccariche di utenti. Schillaci ha aggiunto che il 96% dei medici si avvale da tempo della piattaforma per le prescrizioni dei farmaci ai pazienti ed esso, dunque, è già parzialmente attivo, benché il suo utilizzo non risulti omogeneo in tutto il Paese. Soddisferà, inoltre, due esigenze fondamentali, quali agire rapidamente in situazioni di emergenza e snellire la burocrazia, riducendo drasticamente, infatti, il tempo di compilazione dei documenti da parte del personale sanitario per accrescere l’attenzione verso il paziente.
Il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha sottolineato con orgoglio, durante la presentazione del nuovo logo del Fse 2.0, i traguardi segnati da tale svolta, vale a dire maggiore “appropriatezza e omogeneità delle cure”, determinando un vero e proprio primato in Europa, una volta superate anche le criticità iniziali sulla salvaguardia della privacy. Infatti, tutte le informazioni riportate sul fascicolo non saranno accessibili a terzi e, qualora lo si desideri, sarà possibile sino al 30 giugno 2024 negare il consenso all’inserimento nel Fse di documenti antecedenti al 19 maggio 2020, tramite il servizio on line “Fse – Opposizione al pregresso”.
Il fascicolo, che funzionerà grazie a dei modelli di intelligenza artificiale, sarà dotato di una interfaccia semplice, il cui utilizzo sarà alla portata di tutti, anche dei più anziani. Per accedervi bisognerà, in aggiunta, essere in possesso della carta di identità elettronica o dello Spid.
Maria Elide Lovero