La strada più stretta di Giovinazzo: un tuffo nella storia e nella curiosità

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Giovinazzo, pittoresca cittadina in provincia di Bari, affacciata sul mare, vanta una storia affascinante che risale ai tempi mitologici. Secondo la leggenda, Giovinazzo deve il suo nome a Perseo, figlio di Giove, da cui deriverebbe Jovis Natio, trasformato poi in Giovinazzo. Tra le numerose peculiarità di questa località, una delle più curiose è senz’altro la Stradina delle Cerimonie, nota anche come Stradina delle Pulci.

Questo vicolo strettissimo, situato nel cuore del borgo medievale, prende il nome di Stradina delle Pulci a causa delle leggende medievali. Si narra che, in un’epoca in cui l’igiene era trascurata, le pulci saltassero da una persona all’altra che attraversava questa stretta via. Il secondo nome, Stradina delle Cerimonie, deriva invece dalle galanterie del passato, quando gli uomini, con grande cortesia, cedevano il passo alle donne dicendo “ma prego, passi prima lei”.

Al di là delle leggende, questi vicoli avevano una funzione difensiva cruciale nel medioevo. La loro strettezza obbligava gli assalitori a passare uno alla volta, facilitando così la difesa da parte degli abitanti di Giovinazzo, che potevano affrontare i nemici singolarmente con maggiore efficacia.

Sebbene non sia certo che questa sia la strada più stretta d’Italia, è sicuramente la più stretta di Giovinazzo. È così stretta che chi soffre di claustrofobia potrebbe guardarla con una certa apprensione, e si dice che sia transitabile solo fino alla taglia 52: superata questa misura, c’è il rischio concreto di rimanere incastrati.

Trovarla non è semplice, a meno che non siate accompagnati da un abitante del posto. Tuttavia, per chi volesse avventurarsi alla scoperta, la stradina si trova grossomodo vicino alla Concattedrale di Santa Maria Assunta, collegando Piazza Meschino a Piazza Zurlo.

La Stradina delle Cerimonie non è solo una curiosità architettonica, ma un vero e proprio pezzo di storia vivente che racconta del passato di Giovinazzo, dei suoi abitanti e delle loro ingegnose soluzioni difensive. Un angolo di Puglia dove il mito, la storia e la leggenda si intrecciano, regalando ai visitatori un’esperienza unica e affascinante.

Francesco Saverio Masellis

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