Da qualche giorno al tronco di alcuni alberi, presso il Parco della Rimembranza e Piazza del Porto, sono statiapplicati, a mò di braccia, manufatti di panno allerchinato con l’invito a proteggere gli alberi. Non è chiaro da chi sia partita questa originale iniziativa e chi abbia prodotto e applicato quei simbolici abbracci ad alcuni alberi, qualcuno, per la verità, da tempo malandato, come il leccio di via dei Cappucini.
Certo, è un segnale significativo, per chi riesce a recepirlo, e un forte appello a prodigarsi per la salvaguardia di queste creature viventi dal valore inestimabile. La trascuratezza che si denota nella nostra realtà cittadina riguardo al patrimonio arboreo è quasi insito nella nostra cultura perché non riusciamo a renderci conto di quanto sia fondamentale per il nostro benessere il verde pubblico. Gli alberi forniscono l’ossigeno e sono al contempo fattori essenziali per la nostra respirazione e aiutano a combattere il riscaldamento climatico assorbendo l’anidride carbonica e contribuendo alla pulizia dell’aria.
Una grande dotazione di alberi in città garantirebbe una maggiore termoregolazione ambientale, oltre a contribuire a rendere il paesaggio più sostenibile e salubre.
Un invito, dunque, rivolto a ciascuno di noi ad avere a mente, ogni giorno, e ogni momento della nostra vita, la funzione del contesto arboreo urbano e a riconoscere che gli alberi sono parte attiva della nostra vitalità. Una decisa provocazione che ci spinge ad assumere quotidiani gesti green, anche individuali, e abitudini sostenibili, per garantirne la loro sopravvivenza, cominciando con l’evitare di buttare mozziconi di sigarette negli alvaretti dove sono piantumate essenze anche se non più floride.
Ma quell’apparato di abbraccio all’albero vuol essere anche un richiamo per chi ha la responsabilità gestionale del verde urbano di non trascurare alcun adempimento, imposto anche per legge, con l’obiettivo di mantenere integro il patrimonio arboreo, anzi investendo risorse finanziarie di rilievo per incrementarlo, per il benessere e la salubrità della comunità locale.
Giuseppe Maldarella