Credevamo di aver raggiunto il limite con queste Olimpiadi, ma evidentemente le sorprese non sono ancora finite. Nella giornata di domani 1 agosto la nostra campionessa italiana di pugilato Angela Carini si sfiderà agli ottavi di finale di boxe femminile delle Olimpiadi, categoria dei pesi walter, contro l’atleta algerina (dovrei dire “algerino” per quanto mi riguarda) transgender Imane Khelif, esclusa insieme alla taiwanese Lin Yu-tin dai Mondiali di pugilato dell’anno scorso per aver fallito la verifica ormonale invece superata (guarda caso) per queste Olimpiadi all’insegna dell’assurdo.
Il presidente dell’International Boxing Association nello spiegare il motivo dell’esclusione ai mondiali ha sottolineato come le due atlete presentassero cromosomi XY, pertanto, per garantire equità durante gli incontri non era possibile la loro partecipazione.
“I suoi colpi mi hanno fatto molto male. Non credo di essermi mai sentita così nei miei 13 anni da pugile, nemmeno combattendo contro sparring partner uomini” – quanto dichiarato dalla pugile Brianda Tamara dopo aver sfidato lo scorso anno Imane Khelif.
Siamo tutti consapevoli di quanto la scienza da sempre sostenga che un essere umano di sesso maschile (in parte, in questo caso) presenti una forza fisica notevolmente maggiore rispetto a quella di una donna. Abbiamo già assistito nel corso della storia moderna ad incontri di MMA tra donne e atleti transgender e per il sesso femminile, purtroppo, non è finita bene.
Nonostante lo schiaffo all’etica dello sport domani 1 agosto 2024 Angela Carini combatterà contro Imane Khelif e noi la sosterremo fino all’ultimo suono della campanella.
Francesco Saverio Masellis