Il palazzo Dolmabahçe rappresenta il primo in stile europeo edificato a Istanbul ed è stato commissionato dal sultano Abdüı Mecıt nel XIX secolo. Si stenta a credere che questo edificio dalla bellezza stravagante sia stato costruito proprio negli anni in cui l’impero ottomano fosse in declino.
Dimora dei sultani a partire dal 1856, (prima risiedevano nel Palazzo Topkapı) è costituito da tre edifici: il Selamlık, riservato agli uomini e contente l’incredibile scala di cristallo e la sala delle cerimonie che misura da sola 2200 metri cubi e ha ospitato l’esposizione della salma del primo presidente della Repubblica di Turchia, Atatürk al popolo turco nel 1938; l’harem era, invece, riservato alle donne, la massima autorità era qui rappresentata dalla madre del sultano e in seguito dalle sue mogli, concubine, figlie e principi; il terzo edificio era utilizzato per la vita di corte.
Aldilà di queste informazioni, seguono qui alcune chicche e curiosità. Il lampadario del salone delle cerimonie è stato disegnato e costruito in Inghilterra; i bagni suddivisi in tre parti (frigidarium, tepidarium e calidarium) sono di alabastro proveniente dall’Egitto; nell’harem è presente un salone “di paglia”, soprannome assegnatogli per via del pavimento in paglia proveniente dall’India.
La visita al palazzo è possibile solamente tramite audioguida o visita guidata e non è permesso scattare foto all’interno, essendo l’edificio che ripercorre la storia della Turchia dall’epoca ottomana a quella moderna. Si tratta di un’esperienza per comprendere appieno e profondamente la vera natura del Paese contemporaneo in cui si è voluto viaggiare.
Sofia Fasano