TEMPI SERRATI PER L’INAUGURAZIONE DEL PUNTO D’INFORMAZIONE TURISTICA, IN PIAZZA UMBERTO, A GIOVINAZZO

NON C’E’ PIU’ TEMPO DA PERDERE! E’ ora di aprire, finalmente, l’ufficio turistico comunale in Piazza Umberto I, al civico n.13, di fianco alla Pro Loco.

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È questo l’imperativo che sembra essere partito dall’Amministrazione Sollecito, consapevole che sono trascorsi ben cinque anni da quando, nel novembre 2019, si volle aderire al Sistema di accoglienza turistica regionale, (Rete IAT dei Comuni pugliesi), individuando, in modo del tutto figurativo, la sede dell’info-point locale, presso il vano, a piano terra, del Municipio, in possesso al Comitato Feste Patronali. C’è un’intensa frenetica azione amministrativa, presso la Direzione del 2° Settore, dopo che i decisori politici, con deliberato del 16 luglio scorso (D.G. n.128/2024), hanno impartito l’imput di appaltare a terzi l’attività di informazione, interconnessa con la rete regionale di accoglienza turistica, piuttosto che occupare agenti comunali a svolgere tale mansione a contatto con il pubblico.

Una risoluzione da porre in essere, una volta che il Dirigente del 3° Settore, per il tramite del Direttore Lavori, arch. Angelo Lanotte, avrà certificato l’agibiltà funzionale del locale di piazza Umbero I, n.13, contestualmente alla dichiarazione di regolare esecuzione dei lavori di ristrutturazione dello stesso, da parte dell’impresa appaltatrice, SO. GE. AP. s.r.l..

E, dunque, non si tratta solo di dar corso alla procedura di appalto, secondo i dettami del T.U. dei contratti pubblici (nella specie, art. 71 del D.Lgs. n. 36/2023), allo scopo di reperire l’impresa o la cooperativa più adeguata e più vantaggiosa economicamente a prestare l’attività d’informazione turistica. Perché si sta provvedendo pure all’acquisto di mobilio, di arredi e di attrezzature informatiche, indispensabili al regolare svolgimento delle operazioni previste nell’Accordo, sottoscritto il 30 maggio 2023, dal Comune con l’ARET, Agenzia Pugliapromozione. Sarebbe, quest’ultimo, infatti, l’Atto mediante il quale il dott. Sollecito ha confermato l’effettiva apertura dell’info-point, integrato nella rete degli Uffici IAT dei Comuni pugliesi, presso il basso di piazza Umberto I°, n.13, al posto dell’Antiquarium, una volta ultimati i lavori di ristrutturazione, appaltati alla SO.GE.AP. srl, dal Dirigente del 3° Settore con Determina n. 81 dell’1.06.2023.

Tanta, ma tanta, sollecitudine, al punto da trascurare che, ai sensi dell’art. 42. lett. e) del TUEL, la scelta di istituire di fatto il servizio cittadino d’informazione turistica e, specificatamente, di appaltare all’esterno, per un triennio, la fornitura delle prestazioni attinenti all’attività di accoglienza turistica gratuita, sarebbe dovuta essere assunta dal Consiglio Comunale e non della Giunta. Una decisione questa che spetta al Consesso consiliare che avrebbe dovuto esprimersi circa il ricorso a detta modalità esplicativa dell’informazione, mediante prestazioni lavorative di terzi. E’, infatti, esclusiva competenza del Consiglio mettere al vaglio l’efficacia di tale forma di esercizio, sulla base di un’apposita istruttoria tecnico-gestionale nella quale si sarebbe dovuto dare atto delle specifiche economiche e funzionali che porterebbero a preferire l’esternalizzazione delle prestazioni lavorative, in alternativa alla gestione diretta del servizio con personale comunale. E, di conseguenza, impegnare la relativa spesa in bilancio per il triennio di validità del contratto da stipularsi con l’impresa affidataria. E ciò in ragione al fatto che il Servizio d’informazione turistica locale è sempre nella responsabilità dell’Amministrazione comunale che ne conserva la titolarità, perchè l’appalto avrebbe a riguardare solo le relative prestazioni lavorative, indispensabili ad assicurare le relazioni con il pubblico del posto e con i visitatori in genere.

A leggere, poi, la richiamata Delibera di Giunta, n.128 del 16.07.2024, alla cui intestazione è annotata essere un atto ad indirizzo politico, in realtà, enuclea un formale dispositivo dalle caratteristiche di  vero e proprio provvedimento gestionale. Lo prova il fatto che il deliberato si concretizza in una evidente disposto esecutivo che, oltre a individuare il modello di esercizio del servizio, dà anche approvazione del discutibile “Capitolato di appalto per il Servizio dell’Ufficio Info-point”, messo a punto dalla Direzione del 2° Settore e validato dalla stessa, con tanto di parere tecnico, ai sensi dell’art.49 del D.Lgs. n.267/2000. Una vera e propria confusione di ruoli tra l’organo politico e la direzione gestionale del 2° Settore.

In detto Capitolato, come anche nelle disposizioni della Giunta, non è dato rilevare, tuttavia, alcuna indicazione secondo cui l’attività da appaltare debba funzionare anche come Centro Servizi per conto della Comunità Nuovo Fior d’Olivi.

Forse ci si è dimenticati, del tutto, che le risorse per la ristrutturazione del locale in contesto, pari a € 88.231,33, sono state corrisposte al Comune, già nell’aprile 2022, appunto dalla Comunità, appena menzionata, con l’obiettivo di impiantare in quel locale, una volta riadattato, una piattaforma web da funzionare come ufficio periferico del Centro Servizi del Sistema turistico della Comunità Nuovo Fior d’Ulivi.

Il finanziamento in questione, infatti, proviene dai fondi messi a disposizione da quell’Ente a favore dei Comuni che avrebbero provveduto a creare un idoneo punto di promozione del core business del Nuovo Fior d’Ulivi, mediante concorso pubblico, cui Giovinazzo aderì con la presentazione di un progetto ad hoc che, all’epoca, ammontava a 100.000 Euri, poi ridimensionato a poco più di € 88.000, importo nassino erogabile.

Per contro, stante le indicazioni di cui all’art.2 del Capitolato medesimo, l’affidatario delle prestazioni dell’info-point turistico potrà, a sua volta, svolgere, in autonomia, attività di promozione e vendita di prodotti e oggetti della tradizione regionale che fanno da richiamo al tante realtà territoriali pugliesi e, ancora, una serie di pratiche di esposizione e pubblicizzazioni varie e di co-working e di animazione con videomapping ed altre strumentazioni pubblicitarie. Quasi a dire che l’informativa turistica sia un accessorio a tutto un corpo di iniziative imprenditoriale di promozione e produzione di servizi pubblicitari e relazionali. Tutto questo per poter consentire a far conseguire all’affidatario una redditività aziendale propria ad integrazione del compenso annuo da liquidarsi dal Comune per la fornitura delle prestazioni di informazione turistica.

Sarà forse per questa ragione che la Giunta, oltre al contratto di affidamento del lavoro per l’esercizio dell’info-point, ha imposto che il Dirigente del 1° Settore, una volta scelto l’operatore mediante procedura di selezione da parte del Dirigente del 2° Settore, contrattualizzi un ulteriore negozio di comodato d’uso gratuito del locale, cui l’operatore andrà ad occupare per esplicare il servizio turistico per conto del Comune che lo sta attrezzando anche con mobilio e strumentazioni informatiche necessarie.

Per concludere, viene da chiedersi se i decisori politici, inaugurato l’info-point turistico presso il locale già occupato dall’Antiquarium, vorranno individuare uno  spazio alternativo ove esporre ai turisti i tanti reperti archeologici e storici, di proprietà comunale, visto che quella piccola struttura museale la si è voluta sfrattare dalla sua originaria sede di Piazza Umberto, n.13.

Ed è un interrogativo non certo casuale, dal momento che la soluzione di spostare l’Antiquarium ai locali del piano superiore sempre dell’immobile, ex Palazzo del Governatore, di mq. 140, con ingresso dal civico n.14 di Piazza Umberto, non è più fattibile. Nonostante quella risoluzione fosse stata individuata dalla precedente Amministrazione Depalma, con atto di Giunta n. 46 del 20.2.2018, il dott. Sollecito, che l’aveva pure approvata in qualità di Vice-Sindaco, l’ha decisamente ignorata. Ha preferito d’autorità, senza alcun passaggio deliberativo in Consiglio comunale, assegnare quegli spazi, in comodato d’uso gratuito, all’Associazione molfettese APS “La Plancia Piena”, dopo averli resi nuovamente agibili a totale spese delle casse comunali.

Giuseppe Maldarella

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