Russia vs Ucraina: l’offensiva di Kiev

Putin "Di che negoziati stiamo parlando?"

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Il leader del Cremlino Vladimir Putin sulla recente offensiva ucraina in territorio russo:

“Ora è chiaro perché il regime di Kiev continuasse a rifiutare le nostre proposte di risolvere questo conflitto tornando al tavolo dei negoziati, oltre a ignorare gli sforzi di pace di intermediari neutrali. A quanto pare, il nemico con l’aiuto dei suoi padroni occidentali, i veri mandanti che esercitano la loro volontà di combattere contro la Russia usando gli ucraini, hanno l’obiettivo di migliorare la loro posizione negoziale in vista di futuri negoziati. Ma quali negoziati possono aver luogo con chi bombarda indiscriminatamente infrastrutture civili e crea pericoli a centrali nucleari? Di che negoziati stiamo parlando?
Per chi non l’avesse capito, l’invasione da parte ucraina dell’oblast di Kursk è il momento più pericoloso dall’inizio della guerra”.

Partiamo col presupposto che pochi mesi dopo l’inizio della guerra la Russia aveva notificato un accordo di pace a Ucraina e NATO, ma rifiutato proprio da Stoltenberg, segretario NATO fino a pochi mesi fa, in quanto l’accordo prevedeva l’interruzione dell’avanzata NATO nei paesi dell’Europa dell’est ex Unione Sovietica. La Russia avrebbe avanzato questa richiesta per l’incombente minaccia occidentale sulla propria integrità statale ed infatti nell’ultima settimana i paesi occidentali hanno appoggiato la scelta dell’Ucraina di attaccare anche in territorio russo, trasformando la controffensiva in un’offensiva e peggiorando ulteriormente le condizioni del conflitto.

“Se sparano da Mosca, bombardiamo Mosca? Bisogna stare molto attenti, non è un gioco, siamo sulla lama del rasoio. Dobbiamo lavorare alla pace. Siamo italiani e abbiamo la nostra linea. Molti dicono armiamoci e partite: serve essere prudenti” – il ministro degli esteri Antonio Tajani durante un’intervista a giugno 2024 già discuteva su quanto sarebbe accaduto, ma, a quanto pare, non ci sono stati sforzi sufficienti ad evitare l’evitabile con la diplomazia.

“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.” – Art. 11 della Costituzione italiana.

Francesco Saverio Masellis

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