Dopo che gli spettacoli e le manifestazioni estive in Piazza Vittorio Emanuele II si sono esauriti, sono apparse vecchie e nuove sconnessioni e avvallamenti alla pavimentazione in pietra dell’intera area. Una lastra, in particolare, presentando di sicuro, a causa della sua completa rottura, un grave rischio per l’incolumità pubblica è stata transennata e, a distanza di qualche giorno, sostituita con una nuova. Si è in grado di rappresentare le fasi dell’operazione eseguita, per la circostanza, dallo stato rovinoso della grossa chianca, al suo transennamento e, quindi, alla sostituzione con altra lastra in pietra.
Sta di fatto, che tutta la pavimentazione, messa in opera negli anni Cinquanta del secolo scorso, è in uno stato di sconquasso, per non essere mai intervenuti con la necessaria manutenzione, a rinsaldare i giunti delle lastre di pietra sconnesse e alla sostituzione di quelle dissestate e rotte; e ce ne sono tante. Peraltro, oltre al cedimento dell’area di torno alla fontana, provocato durante la gestione Natalicchio, dall’installazione, in occasione delle festività natalizie, di una maestosa struttura metallica a forma di piramide, nella parte terminale della piazza la pavimentazione quasi sembra sprofondare. Estesi avvallamenti della superficie di quella zona evidenziano la presenza di numerose basole rotte e dissestate.
Dunque, non si prevede alcun intervento di ripristino e rifacimento della pavimentazione, fin tanto che non venga a ravvisarsi una sorta di reale pericolo per chi vi circola.
La logica è che, da tempo, il Settore Lavori Pubblici non appronta alcun piano di manutenzione ordinaria delle opere pubbliche, sia che si tratti di strade, di piazze, di giardini come anche di ogni altra struttura al servizio dei cittadini.
Non c’è proprio propensione a tenere in buono stato di conservazione la cosa pubblica. L’orologio del palazzo di città è da mesi non funzionante. Si ripari almeno quello!
Giuseppe Maldarella