A poco più di due settimane dalla corsa alle urne per gli elettori americani l’imprenditore Elon Musk, ormai volto noto nella campagna politica di Donald Trump, ha una nuova idea per gli incerti degli Swing States, vale a dire gli stati per cui non è definita maggioranza repubblicana o democratica, pertanto considerati i più importanti, decisivi per l’elezione.
L’8 ottobre il Ceo di X e Space X aveva annunciato che avrebbe regalato quarantasette dollari (poi diventati cento) più altri bonus a chi avrebbe firmato e convinto gli elettori di questi Swing States a firmare la petizione di Trump a favore della libertà di espressione, su cui incombe la politica woke, cavallo di battaglia dei liberali, e del possesso di armi, in modo da coinvolgere quante più persone possibili si riconoscano in determinate idee e affiancare a queste ultime anche coloro che lo farebbero solo ed esclusivamente per una questione economica.
Per incentivare ulteriormente la trovata politica, ha da poco annunciato che estrarrà ogni giorno un nome tra i firmatari della petizione e gli regalerà un milione di dollari, soldi spiccioli per l’uomo già due volte considerato il più ricco della storia.
Negli USA, così come in Italia e nella maggior parte degli stati del mondo, comprare i voti è illegale, ma pagare per le petizioni non lo è. Chissà se i repubblicani riusciranno nell’impresa affiancati da Elon Musk e assegneranno a quest’ultimo l’incarico politico promesso.
Francesco Saverio Masellis