Louise Michel è tra le più importanti figure femminili che hanno rivoluzionato – letteralmente – la storia. Oltre che militante anarchica fu anche scrittrice e istitutrice.
Nata in provincia, nel 1830 a Vroncourt-la-Côte, qui, nel 1852, iniziò a esercitare la sua professione in un modo molto singolare per l’epoca. Educata lei stessa dal padre secondo i principi illuministi, il suo metodo di insegnamento è laico ed egualitario per i due sessi.
Donna di lettere, scrisse e pubblicò scritti di ogni genere – poesie, storie per bambini, romanzi, pièces teatrali – e intrattenne una corrispondenza con Victor Hugo fino alla morte di costui, ispirandogli anche alcune opere.
Si rifiutò di prestare giuramento all’imperatore Napoleone III e una volta avvertito soffocante l’ambiente circostante, si trasferì a Parigi nel 1856. È il tempo della Comune e della sua repressione, in cui più di 20.000 uomini furono fucilati dal potere costituito di Versailles. Nella capitale, Louise Michel continuò a lavorare come istitutrice nel frattempo battendosi per la giustizia sociale, il lavoro e l’istruzione elargita a tutti, ma soprattutto per i diritti delle donne.
Durante le insurrezioni del 1871, si costituì in cambio della liberazione di sua madre, tenuta come ostaggio. Il suo processo giudiziario divenne ben presto uno scenario politico, ai giudici disse senza scrupoli “Tuez-moi!” (“Uccidetemi!”) e per tutta risposta fu deportata in Nuova Caledonia. Qui fu tra le poche continentali benvolute dalla popolazione locale, i canachi, con cui intraprese una relazione di scambio culturale e linguistico, e non cessò la sua lotta al potere sostenendo l’insurrezione del “grand chef” canaco Ataï.
Il 1880 è l’anno del suo ritorno trionfale in Francia e della sua ufficiale conversione anarchica. Nel 1883 fu imprigionata per tre anni per aver partecipato ad una manifestazione. Morì nel 1905 a Marsiglia stroncata da una bronchite, ma la sua militanza non ebbe mai fine e vive nel ricordo e nell’esempio della popolazione francese. Louise Michel è perciò considerata una pioniera del femminismo.
Sofia Fasano