Nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2024, Donald Trump ha vinto la corsa contro la vicepresidente Kamala Harris, diventando il 47° presidente degli Stati Uniti e segnando il suo ritorno alla Casa Bianca quattro anni dopo aver lasciato il ruolo, a quattro anni dall’assalto a Capitol Hill da parte degli estremisti repubblicani in seguito all’elezione di Joe Biden. Questa vittoria rappresenta un evento storico, poiché Trump è il primo presidente dai tempi di Grover Cleveland a riconquistare il potere dopo una sconfitta elettorale. Il suo successo elettorale è stato attribuito a un’ampia partecipazione di elettori in stati chiave e al consolidamento del supporto tra demografie chiave, tra cui giovani uomini conservatori, latinos e membri della comunità musulmana che si sono allontanati dal sostegno ai dem per via della loro politica repressiva in Medio Oriente attraverso Israele.
La campagna di Trump si è distinta per la sua retorica divisiva e le promesse di politica interna fortemente conservatrice, con un focus su misure contro l’immigrazione irregolare e sull’espansione della produzione di combustibili fossili a discapito della fallimentare politica green adottata dall’amministrazione Biden in accordo con l’UE. In un contesto internazionale e nazionale già polarizzato, Trump ha fatto leva su un programma populista e nazionalista, rivolgendosi a elettori scontenti per il calo economico e la percezione di una minaccia alla cultura tradizionale. La sua retorica e le sue alleanze con influenti figure mediatiche, come Elon Musk e Joe Rogan, hanno contribuito a rafforzare il sostegno tra i giovani elettori conservatori e sui social media, dove la campagna di Trump è stata particolarmente attiva e strategica.
La vittoria di Trump è stata accompagnata da guadagni significativi per il Partito Repubblicano, che ha riconquistato il controllo del Senato, oltre che alla risalita in borsa di Trump Tower e Tesla. Questo risultato faciliterà la nomina di giudici e funzionari dell’amministrazione, rendendo probabile una svolta decisa verso politiche conservative in vari ambiti, inclusi il clima, i diritti delle minoranze e la giustizia. Nel frattempo, l’esito delle elezioni alla Camera dei Rappresentanti resta incerto, creando un ulteriore scenario di sfida e tensione politica per il nuovo mandato.
La reazione del pubblico è mista: mentre i sostenitori di Trump celebrano una “nuova era”, i critici, tra cui attivisti per i diritti civili, si preparano a contrastare ogni iniziativa percepita come dannosa per i diritti e le libertà civili. Importanti organizzazioni per i diritti, come l’American Civil Liberties Union (ACLU), hanno promesso una “resistenza attiva” e vigilanza per proteggere i diritti riproduttivi e l’uguaglianza.
Sebbene l’affluenza sia stata elevata, soprattutto in stati tradizionalmente democratici come il Michigan e la Pennsylvania, i repubblicani hanno vinto grazie a una strategia efficace nelle aree industriali e tra le comunità rurali. Tuttavia, le politiche e il tono divisivo della nuova amministrazione indicano che la nazione continuerà a essere polarizzata, con i democratici impegnati a cercare vie per rafforzare le libertà o a offuscarle, a seconda dei punti di vista.
Francesco Saverio Masellis