Fiorentina-Kean: il matrimonio giusto al momento giusto. Per entrambi

A Firenze Moise sta mostrando tutto il suo talento archiviando le ultime stagioni negative. E il popolo gigliato si coccola il suo nuovo bomber.

  • 0
  • 111 visualizzazioni

L’ultimo turno di Serie A ci ha consegnato una classifica molto equilibrata nelle zone di vertice con sei squadre racchiuse in due punti e un attaccante italiano protagonista in una di esse. Si tratta di Moise Kean che dopo la tripletta realizzata domenica contro il Verona prosegue nel momento magico della sua carriera.

L’attaccante della Fiorentina è al secondo posto nella classifica cannonieri con otto reti dietro a Mateo Retegui. Ma è da sottolineare come già ad oggi questa stagione sia la più prolifica in Serie A superando le stagioni 2018-19 e 2022-23 chiuse a quota sei con la maglia della Juventus. Ciò evidenzia i grandi margini di crescita dell’attaccante viola.

Dal punto di vista disciplinare Moise appare un calciatore nuovo. L’aria di Firenze sembra aver placato la testa di un ragazzo che nel corso della carriera, tra club e nazionale, ha subito più volte sanzioni disciplinari. Ma è inutile ricordare il passato, la testa è al presente.

Ad oggi l’impressione è che sia il club che il giocatore abbiano vinto la scommessa. Troppo facile parlare dopo, questo è certo. Tuttavia, è innegabile vi fossero molti interrogativi su entrambi i fronti. Il legame tra la Fiorentina e il suo numero 20 è nato nella scorsa estate.

Da un lato c’è un ragazzo con il desiderio di giocare con continuità per cancellare una stagione negativa a secco di reti. Per dovere di cronaca gliene sono state annullate due ma la sostanza non cambia. Senza dimenticare il mancato trasferimento in prestito all’Atletico Madrid a causa di un infortunio alla tibia. Dunque, addio all’europeo o perlomeno alle poche chances di poter far parte dei convocati.

E allora stop. Serve un cambiamento che possa far ritrovare un attaccante dal grande potenziale ma che per una ragione diversa ogni anno non è mai riuscito ad esplodere definitivamente. Ecco la Fiorentina che lo ingaggia lo scorso luglio per 13 milioni di euro più 5 di bonus. Firenze non è Torino: la squadra viola lo mette al centro del progetto dopo le ultime stagioni difficili. Palladino disegna una squadra offensiva e con un’idea di gioco a favore del centravanti: la voglia di riscatto e il talento fanno il resto. Ad oggi ha timbrato il cartellino undici volte tra Serie A e Conference League.

Dall’altro lato c’è una piazza che ha (forse) finalmente trovato l’erede di quel Dusan Vlahovic che ha lasciato la Toscana per andare alla Juventus nel gennaio 2022 e con cui Moise ha condiviso lo spogliatoio. Cabral è stato fondamentale in coppa ma poco in campionato, Jovic e Nzola spenti, Beltran idem anche se sta trovando la sua dimensione da trequartista. Erano anni che Firenze non si gustava un centravanti potente e dominante come lo sta diventando Kean in questo periodo.

L’amore tra Moise e la piazza viola è fresco ed essenziale. Il ragazzo chiedeva di giocare con continuità e fiducia, il capoluogo toscano glielo sta consentendo. La città del Rinascimento è diventata l’abito su misura di un ragazzo che ha ritrovato l’entusiasmo che sembrava perso e sta facendo di lui il suo nuovo goleador.

E Luciano Spalletti si lecca i baffi: a settembre Kean è tornato a segnare in azzurro a Budapest nel match contro l’Israele. Il commissario tecnico ha sottolineato più volte come il ragazzo abbia fatto un passo in avanti dal punto di vista tecnico e soprattutto caratteriale.

D’altronde a beneficiare di tutto questo è solamente Moise: passare da un anno senza reti all’attivo alle undici segnate a neanche un terzo della stagione è uno step gigantesco. La fiducia trovata lo sta esaltando, entra in campo con tranquillità e forza agonistica che lo aiutano a rendere il massimo. E il risultato è un incredibile stato di forma.

Dove può arrivare solo lui lo sa. A 24 anni sulle spalle e il titolo di nuovo beniamino della Firenze calcistica, Moise Kean si sta prendendo la sua rivincita nei confronti dei tanti scettici. A lui il compito di proseguire in questa maniera, puntando sempre più in alto mantenendo i piedi per terra.

Foto: facebook.com/ACFFiorentina

Paolo Gabriel Fasano

La lettera di don Patriciello a Saviano
Articolo Precedente La lettera di don Patriciello a Saviano
L’Epitaffio della Disfida, importante monumento nelle campagne tranesi
Prossimo Articolo L’Epitaffio della Disfida, importante monumento nelle campagne tranesi
Articoli collegati
https://www.facebook.com/Aruba.itRacing

Alvaro Bautista, 40 anni e non sentirli

Lascia un commento:

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I tuoi dati personali verranno utilizzati per supportare la tua esperienza su questo sito web, per gestire l'accesso al tuo account e per altri scopi descritti nella nostra privacy policy.