Lo scorso lunedì 9 dicembre, con la messa in onda dell’ultimo episodio dell’ultima stagione della serie, si è chiuso ufficialmente il cerchio della storia di due amiche, Elena Greco e Raffaella Cerullo, conosciute come Lenù e Lila. L’universo narrativo de “L’amica geniale” è nato dalla penna della scrittrice Elena Ferrante, pseudonimo di chi dal ‘92 pubblica nell’anonimato per la casa editrice E/o.
La tetralogia de “L’amica geniale” è stata trasformata dal 2018 in una serie televisiva creata e diretta per le prime due stagioni da Saverio Costanzo, con dedizione e una premurosa attenzione volte a non tradire il senso stretto dei romanzi. Ad esempio, una condizione categorica posta dal regista ai produttori della serie è stata quella di recitare in napoletano. L’azione, infatti, si svolge, soprattutto all’inizio, in un rione povero della città partenopea, che gioca un ruolo non marginale nella vita delle protagoniste. In particolar modo per Lenù, Napoli e il rione esercitano su di lei una qualche forza centripeta che la attrae a sé. O sarà forse Lila la responsabile di questo eterno ritorno di Lenù?
Forse per la prima volta nella letteratura è un’autrice donna che scrive di due personaggi femminili nella loro interezza, senza precludere o nascondere le loro fragilità, i loro difetti, le loro ambizioni e le loro trascuratezze. Una complessità caratteristica dell’animo umano che è venuta meno nella rappresentazione di eroine letterarie frutto della penna di autori uomini, vedi Moll Flanders, Madame Bovary o Anna Karenina, come racconta la stessa Lenù nel terzo volume, “Storia di chi fugge e di chi resta”.
Il punto di vista dei romanzi, nonché la voce narrante della serie, è proprio Elena che si sottrae al patto stretto con l’amica di non scrivere di lei, della figlia e della gente del rione. Da questa angolazione, le azioni, le paranoie e i pensieri della protagonista, che possono apparire allo spettatore a tratti egoisti, sono accentuati.
Nel corso degli anni e delle stagioni gli attori e le attrici che hanno prestato il volto a Elena e Lila e agli altri personaggi si sono susseguiti in base all’età anagrafica in ogni fase del romanzo, ma tutti hanno restituito al lettore il loro senso di realtà, la delicatezza che distingue alcuni o la crudeltà altri.
Nonostante non ci sarà nessun’altra nuova stagione né tantomeno un nuovo volume de “L’amica geniale”, questo mondo non smetterà di risuonare in chi ne è stato completamente assorbito e rapito.
Sofia Fasano