La mitologia celtica è ben ricca di figure misteriose che si pensa abbiano influenzato la nascita o l’accrescere di personaggi fantastici di altre culture. Una di questi è la Morrigan, tra le prime ad essere associate alla figura della strega per eccellenza, che potrebbe aver dato origine al personaggio di Morgana, legata, invece, al ciclo arturiano.
Guerriera e veggente, la Morrigan è la divinità celtica della guerra, della morte e della preveggenza. Negli antichi testi, infatti, si racconta come durante le battaglie i soldati celti fossero accompagnati da carri con sopra le sacerdotesse che invocavano la Morrigan, che per questo è stata spesso associata alla dea romana Diana. Diversamente da Diana, però, la Morrigan era una terribile e temibile guerrafondaia che ispirava il caos e assicurava la vittoria ai guerrieri.
Estremamente potente, il suo nome significa, infatti, “grande regina” dall’irlandese Mór Ríoghain. La Morrigan era in grado di assumere qualsiasi forma, umana o animale, tanto è vero che era una mutaforma, preferendo di gran lunga quella del corvo. Per quanto fosse spietata, leggenda vuole che banchettasse con i cadaveri dei nemici sconfitti nelle battaglie a cui partecipava in prima persona.
Spesso rappresentata in forma triadica, ossia associata in un trio di altre dee guerrieri irlandesi, si serve della sua abilità di chiaroveggenza per leggere il destino, un po’ come la troiana e meglio nota Cassandra.
Pare che l’accostamento della Morrigan alla fata Morgana scaturisca da un’errata interpretazione etimologica del nome proto-celtico. Difatti, l’antico irlandese mór significa in gallese “mare” e il nome di Morgana è spesso associato alle divinità acquatiche bretoni.
Sofia Fasano