Il presidente austriaco Alexander Van der Bellen ha affidato a Herbert Kickl, leader del Partito della Libertà Austriaco (FPÖ), l’incarico di formare un nuovo governo. Questa decisione segue il fallimento delle trattative tra i partiti tradizionali per escludere l’estrema destra dal potere.
Nelle elezioni legislative del 29 settembre 2024, l’FPÖ ha ottenuto il 28,8% dei voti, emergendo come il partito più votato. Nonostante ciò, inizialmente il presidente Van der Bellen aveva incaricato il cancelliere uscente Karl Nehammer, leader del Partito Popolare Austriaco (ÖVP), di formare un governo, nel tentativo di creare una coalizione con i Socialdemocratici (SPÖ) e i liberali di NEOS. Tuttavia, queste negoziazioni sono fallite, portando alle dimissioni di Nehammer e all’ascesa di Christian Stocker come nuovo leader dell’ÖVP.
Stocker ha manifestato apertura verso una possibile coalizione con l’FPÖ, nonostante in passato avesse criticato duramente Kickl, definendolo un pericolo per la democrazia e la sicurezza dell’Austria. Questa svolta potrebbe portare, per la prima volta nella storia democratica austriaca, un esponente dell’estrema destra alla carica di cancelliere.
Herbert Kickl, 56 anni, è noto per le sue posizioni nazionaliste, anti-immigrazione ed euroscettiche. Ha espresso ammirazione per leader autoritari come il primo ministro ungherese Viktor Orbán e mantiene relazioni con partiti di estrema destra europei, tra cui l’Alternativa per la Germania (AfD). Il suo programma politico include la sospensione del diritto d’asilo e l’uscita dall’iniziativa europea di difesa antimissilistica.
La prospettiva di un governo guidato dall’estrema destra ha suscitato preoccupazioni sia a livello nazionale che internazionale. In Austria, centinaia di manifestanti, tra cui studenti e rappresentanti di ONG, hanno protestato contro l’incarico a Kickl, temendo un’involuzione autoritaria e una minaccia ai diritti umani. A livello europeo, l’eventuale governo potrebbe influenzare le dinamiche politiche dell’UE, considerando le posizioni euroscettiche e filorusse dell’FPÖ.
Il presidente Van der Bellen ha dichiarato di non aver preso questa decisione alla leggera e ha promesso di vigilare sul rispetto dei principi democratici e costituzionali durante le negoziazioni per la formazione del governo. Resta da vedere se l’FPÖ riuscirà a formare una coalizione stabile con l’ÖVP o se l’Austria dovrà affrontare nuove elezioni anticipate.
Francesco Saverio Masellis