La Kumbha Melā è il pellegrinaggio più grande del mondo durante il quale i fedeli hindu si dirigono in massa per immergersi in un fiume sacro: il Gange a Haridwar, il Godavari a Nashik, lo Shipra a Ujjain (una delle sette città sacre per l’induismo) e la confluenza tripla (“Triveni Sangam” ) del Gange, dello Yamuna e del mitico Sarasvati a Prayagraj. A rotazione la Purna Kumbh Mela si svolge in queste quattro città diverse in date che vengono stabilite in base al calcolo astronomico del Sole, della Luna e di Giove.
Quest’anno circa 140 milioni di persone prendono parte al Maha (“grande”) Kumbh Mela che ha luogo ogni 12 anni a Prayagraj, nello stato dell’Uttar Pradesh, dove avviene la cerimonia del giro in barca (Sangam Ghats) e l’abluzione grazie alla quale, si crede, ci si purifichi dai peccati e liberi dal ciclo di morte e reincarnazione in cui sarebbe imprigionata l’anima. Ai bagni rituali prendono parte sia i fedeli che i sādhu, gli asceti per l’induismo, nonché quelli che chiameremmo “santoni”.
Iniziato lo scorso 13 gennaio si concluderà il 26 febbraio in occasione del Maha Shivaratri, letteralmente “la grande notte di Shiva”, che ricorre nel quattordicesimo giorno lunare del mese di Phalgun. Questa giornata sacra è di buon auspicio per l’introspezione e la crescita personale, per beneficiare dell’energia di purificazione data dalla saggezza di Shiva e accogliere la rinascita spirituale.
Sofia Fasano