[VIDEO] IL VANGELO DIPINTO: Il sogno di Giuseppe di Philippe de Champaigne (1602-1674)

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“Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù.”. (Mt 1, 18-25).

Il sogno di San Giuseppe
dipinto da Philippe de Champaigne (1602-1674)
realizzato nel 1642-43
olio su tela
National Gallery, Londra

Il dipinto “Il sogno di San Giuseppe” del pittore francese Philippe de Champaigne mostra un giovane Giuseppe dormiente. L’angelo rivolgendosi a lui gli suggerisce che deve tornare da Maria perché il Bambino che aspetta viene da Dio. L’angelo è luminoso perché è il messaggero divino. IL suo capo, dai capelli biondo oro, è avvolto di luce mentre i suoi abiti svolazzano. Egli è come inserito in un velo trasparente che scende dal cielo fino a Giuseppe. Il messaggio dell’angelo è sottolineato da un raggio che esce dalla sua bocca, mentre indica Maria con la mano. Giuseppe è presentato aureolato, indossa una tunica bianca, simbolo della sua purezza ed è rivestito da un mantello giallo oro, indicando la sua santità. La sua postura naturale, rilassata nel sonno, lo mostra mentre adagia il suo capo su un cuscino e con i sandali slacciati. Ai suoi piedi vediamo gli attrezzi da falegname dove si riconoscono un’accetta, una martelletto e una piccola pialla. Arretrata è la figura di Maria che viene presentata con un manto blu brillante, caratteristico di Champaigne, su una tunica di colore rosso, tiene le mani incrociate sul petto, quasi a prefigurare il destino del Figlio suo, mentre legge la Parola di Dio, forse le profezie riguardanti il Messia, sul Sacro Libro posato sul tavolo. Lei rivolge il suo sguardo verso l’angelo quasi ad assistere alla scena della rivelazione a Giuseppe. C’è una storia che precede la nascita di Gesù, è una storia d’amore tra un uomo e una donna, dove compare la figura di Giuseppe e la sua umanità, che attua un gesto di fiducia che contraddice il buonsenso, ma non l’amore, giungendo a disobbedire a pensieri che ispiravano denuncia e violenza. I Vangeli non ci rivelano i dialoghi tra Maria e Giuseppe Non ci sono parole. L’uno e l’altra sono soli davanti a Dio e dinanzi alla propria coscienza. In questo abbandono, nella libertà dell’amore e nell’oscurità della fede, Giuseppe non giudica ma sceglie di restare fedele all’amore. Siamo al centro dello scandalo: Maria “fu trovata incinta”. La vicenda dei due fidanzati è sconvolta da quella maternità non può essere interpretata diversamente che come conseguenza di un tradimento sanzionato dalla legge. Giuseppe disobbedisce al diritto e si comporta con umanità e la sua giustizia si mostra nel “non voler accusarla pubblicamente” e di rinviare Maria in segreto per non danneggiare il suo futuro. Giuseppe desidera obbedire alla volontà di Dio coltivata nella preghiera e nell’ascolto della Sacra Scrittura pur conoscendo la legge, non vuole sottoporre Maria ad un processo che si risolva con la lapidazione. E mentre Giuseppe elaborava questa decisione, ecco nel sogno un angelo lo aiuta a risolvere il difficile problema: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati” (Mt 1, 20-21). Solo adesso Giuseppe, in sogno, è chiamato “figlio di Davide” (v. 20) dall’angelo e come “figlio di Davide” potrà dare al bambino il nome Gesù, che significa “Dio salva”. La reazione di Giuseppe fu tempestiva facendo quello che l’angelo gli aveva ordinato. L’angelo che visita Giuseppe lo porta a superare la paura dicendogli: “Non temere!”. Giuseppe, nella fede, deve affrontare la paura delle convenzioni, del giudizio altrui e della paura che lo abita aprendolo al futuro, a possibilità inedite. Giuseppe assume la realtà con lo sguardo di fede, riconoscendo in tutto l’intervento di Dio.

Antonio Calisi

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