[VIDEO] IL VANGELO DIPINTO: Carl Heinrich Bloch (1877) “Sermone della montagna” Museo di Storia Nazionale al Castello di Frederiksborg

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Carl Heinrich Bloch (1877) “Sermone della montagna” Museo di Storia Nazionale al Castello di Frederiksborg

Da più di cento anni ammiriamo questo meraviglioso dipinto del Sermone della Montagna (1877), realizzato da Carl Heinrich Bloch (1834 -1890) e custodito nel Museo di Storia Nazionale al Castello di Frederiksborg.

Il celebre pittore danese, che è ritenuto il più grande artista che abbia mai interpretato la vita e la morte di Cristo, ha voluto trasmettere l’idea di inclusione di diversi credenti che si riuniscono attorno a Gesù per ascoltare le sue parole.

Gli umili e i poveri assistono in adorazione; alcuni stringono le mani speranzosi. I loro compiti quotidiani vengono dimenticati mentre mettono da parte la cesta, la brocca d’acqua e il bastone. Alcuni sembrano interessati, ma scettici. L’uomo barbuto dietro la figura di Cristo, che sembra considerare e riflettere sulle Sue parole, potrebbe benissimo essere un autoritratto di Bloch. La fanciulla dalla veste e dal mantello dorato tenta con cautela di catturare una farfalla che si è posata sul velo bianco della donna.

Nel discorso della montagna possiamo assaporare l’essenza degli insegnamenti di Gesù, attraverso i quali il Nuovo Testamento e l’intera Sacra Scrittura diventano chiari.

Il Discorso di Gesù è una conversazione onesta, franca, diretta e aperta dove afferma che la vera felicità è la capacità di piangere ed essere confortati, mostrare misericordia e ricevere misericordia e avere un cuore puro per vedere Dio.

La gente ascoltava con entusiasmo il nuovo insegnamento di Gesù che non contraddiceva ciò che i profeti e la legge insegnava loro. Le parole di Gesù erano comprensibili ma misteriose, incoraggianti e stimolanti:

Gesù insegna a guardare più nel profondo del cuore, dove nascono gli omicidi e la lussuria e a non dare spazio al peccato. Ha insegnato a vivere al di sopra di tutte le cose terrene, a non giudicare ma a perdonare, a cercare il Regno dei cieli e a confidare nel Padre Celeste.

Antonio Calisi

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