I Normanni, Giovinazzo e il casato Paglia

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Il quaderno I Normanni, Giovinazzo e il casato Paglia è apparentemente un racconto sconnesso di eventi e storie, ma la sua anima,  come ha sottolineato il vescovo Domenico Cornacchia nella presentazione, è la figura del beato Niccolò Paglia di Giovinazzo con l’intenzione di inquadrare la sua figura nel mondo in cui è vissuto.

Per questo l’autore  sviluppa l’approfondimento di aspetti trascurati della vita del beato , dei cosiddetti ” si dice”, con l’aiuto di studi e ricerche di acclarati accademici della storia.
In particolare il mondo  di Bologna quale sede della prima prestigiosa università del diritto e che vanta 100 anni quando la frequenta  Niccolò ed egli vi incontra  Domenico di Guzman  che lo vestirà da frate predicatore, il card. Ugolino dei Conti di Segni poi papa Gregorio IX suo estimatore e protettore e sicuramente conoscerà l’ambiente di Federico II che da Bologna si  accinge ad andare a Roma per essere incoronato Imperatore. Niccolò sta dentro la storia di questi grandi con l’autorevolezza di Padre Provinciale della Provincia Romana del neonato Ordine dei Predicatori, alias Domenicani.
Il secondo punto di ricerca è la nascita della. Nobiltà di Giovinazzo, con un originale escursus sul casato dei Paglia, una volta che la vita della città si è stabilizzata con i Normanni di Roberto il Guiscardo nel 1053.
Gli studi sul Tardo Antico e Alto Medio Evo dell’intera Puglia, per i quali va dato riconoscimento alla Università di Bari promotrice, comprendono la vita di Giovinazzo. Il Paglia si accoda ad essi riscoprendo la storia negli stemmi araldici, secondo un indirizzo che a suo tempo fu dato con una mostra a cura di Accademia delle Belle Arti e del Comune di Bari. Egli porta  così un contributo di conoscenze nuove e altamente significative per il casato dei Paglia, il cui stemma è inconfutabilmente ” normanno” .
L’ultimo tema del” quaternus”  è la vita  del beato Niccolò attraverso la iconografia già ampliata dal libro “Quaestio Nicoleiana” edito a cura della Confraternita di SS Maria del Carmine di Giovinazzo e che è accompagnata dalle immagini degli edifici sacri fatti costruire dal beato Niccolò. In particolare, l’ autore si sofferma sul miracolo della Santa Croce di Trani offrendo alla città una opera d’arte : arazzo di scuola veneziana dell’artista Anna Paola Cibin. Egli stesso ha poi fatto sul tema un collage grafico riportato nel testo.
Il lavoro si chiude con un elenco di personalità dal cognome Paglia di Giovinazzo.
Una caratteristica che rende interessante il libro è poi il linguaggio di esposizione  in cui le parole e le immagini sono integrate, ovvero le immagini sono una continuazione delle parole. Così un testo, che poteva essere di oltre cento pagine, è stato sintetizzato in 58 pagine. Si legge vedendo. A cominciare dalla copertina.
PROGETTO REGIONALE “STRADA PER STRADA”, UN RESTYLING DI ARTERIE CITTADINE ANCORA NON PERCEPIBILE
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