“Bussano alla porta”, uscito nelle nostre sale a partire dall’8 febbraio 2023, tratto dal romanzo del 2018 “La casa alla fine del mondo” di Paul G., è un horror del regista M. Night Shyamalan, noto per pellicole come Split (2016) e Signs (2002), con cui ha persino scalato le classifiche superando il recente Avatar 2 di James Cameron.
TRAMA – Al centro della vicenda una famiglia composta da papà Eric, papà Andrew e la piccola Wen che si imbatte nel corpulento Leonard (forse la miglior interpretazione di Dave Bautista) durante una passeggiata nel bosco nei dintorni della capanna presa in affitto vicino al lago per evadere temporaneamente dal caos della città, senza neanche rete per cellulari, e godersi una vacanza in famiglia. Leonard giunge alla capanna con altri tre personaggi con lo scopo di informarli del necessario e volontario sacrificio di un membro della famiglia per mano dei restanti membri, affinché il mondo sia salvo da innumerevoli catastrofi naturali poi mostrategli al TG in TV ogni volta che la loro risposta risultava negativa all’assurdo ultimatum.
IL SENSO BIBLICO – La rapida identificazione dell’ignoto quartetto nei Cavalieri dell’Apocalisse, i tre membri della famiglia riconducibili alla trinità divina, tanto che questi ultimi godono paradossalmente di una intangibilità sacra rispettata dagli annunciatori, nonostante la violenza ingiustificata con cui si pongono ai vacanzieri, e il sacrificio del corpo necessario, ma volontario allo stesso tempo, per la redenzione, come il sacrificio espiatorio di Gesù Cristo per tutti coloro che hanno abitato e abiteranno questa Terra, sono elementi che pongono la nostra attenzione sulle sfumature bibliche di quest’opera cinematografica ponendo il dubbio nei protagonisti su quanto davvero possano essere importanti le loro vite da cittadini borghesi per le sorti dell’intero pianeta; un sacrificio personale e volontario che fa emergere il parallelismo con una devastante e attualissima crisi climatica per cui tutti dovremmo essere disposti, seppur volontariamente, a dei sacrifici utili alla tutela delle specie che popolano il nostro mondo o, quanto meno, utili a salvare il salvabile.
LA PAURA DEL DIVERSO – La scelta di una coppia omosessuale non è casuale, anzi, è uno dei temi più discussi nell’ultimo periodo in Italia. I protagonisti inizialmente credono che l’intrusione dei Cavalieri dell’Apocalisse non sia niente di più che l’ennesimo attacco dovuto al loro orientamento sessuale per via della presenza di Redmund, uno dei Cavalieri dell’Apocalisse, interpretato da Rupert Grind (volto noto per il ruolo di Ron nella saga di Harry Potter), che anni prima si era scontrato proprio con la coppia in un pub infastidito dalla loro presenza in quanto omosessuali.
Al giorno d’oggi capita spesso che il politically correct prescriva l’inserimento, anche rivisitando classici, di coppie omosessuali nelle pellicole, particolarmente tramite Netflix (piattaforma di streaming a pagamento più usata tra i giovani), ma la sensibilizzazione forzata non è di certo un carattere di questo capolavoro cinematografico.
Francesco Saverio Masellis